Il 25 maggio di 11 anni fa, dopo oltre due decadi di occupazione, iniziata con la cosiddetta "Operazione Litani" nel 1978 la strenua, coraggiosa, determinata resistenza del popolo libanese costringeva l'occupazione israeliana ad abbandonare frettolosamente tutte le sue posizioni a nord del confine internazionale col Paese dei Cedri, lasciando i traditori dell'SLA di Haddad e Lahad con la scelta se seguire i loro ex-padroni in esilio o impetrare perdono (che venne concesso nella stragrande maggioranza dei casi) ai liberatori che avanzavano vittoriosi.
Anche se il ritiro israeliano non significò la pacificazione definitiva del Libano meridionale, a causa della propensione tutta sionista di ricorrere alla forza militare per imporre la sua volontà, come lo Stato ebraico ha cercato di fare senza alcun successo ancora nel 2006, la data tuttavia fu importantissima perché segnò la sconfitta del celebrato e tracotante esercito israeliano da parte di un movimento di resistenza arabo che non ha avuto paura di affrontare una lotta dura con dedizione e fede. La vittoria del 2000 fornì ispirazione soprattutto ad Hamas che, pure su posizioni religiose e politiche differenti, cercò di imparare il più possibile dall'esperienza del movimento di Nasrallah.
Da allora il 25 maggio é una data importantissima non solo per i libanesi, ma per tutti i musulmani sciiti. Per celebrarla degnamente l'Associazione islamica italiana "Imam Mahdi" ha deciso di tenere nella propria sede romana di Via Gualdo Tadino 17 un incontro pubblico che é stato onorato dalla graditissima presenza del responsabile dell'Ufficio Stampa di Hezbollah, Ibrahim al-Moussawi e dell'ambasciatore della Repubblica Iraniana presso il Vaticano, Ali Akbar Naseri. Moussawi, per la prima volta nel Bel Paese, ha rivolto ai presenti un discorso tradotto in simultanea nel quale ha tracciato un diretto parallelo tra l'esperienza resistenziale libanese, la Rivoluzione islamica in Iran e gli attuali movimenti di liberazione politica e risveglio religioso che vanno rapidamente facendo piazza pulita di satrapi e tiranni filo-occidentali in tutto il Medio Oriente.
Naturalmente bisogna distinguere tra quei paesi dove la spinta rivoluzionaria é stata spontanea e genuina (come Tunisia, Egitto, ma anche Yemen, Bahrein, province orientali Saudite...) e altri in cui forze esterne si sono insinuate nel meccanismo della liberazione cercando di distorcerlo a proprio vantaggio (come sta attualmente accadendo in Libia) o addirittura non si assiste a nessuna 'ribellione', ma piuttosto ad atti terroristici e destabilizzanti sobillati ad arte da gruppi di provocatori prezzolati o infiltrati, come é accaduto per diverse settimane in Siria.
Moussawi ha ribadito la necessità di utilizzare tutte le potenzialità delle reti telematiche e dei network sociali per compensare e bilanciare l'enorme "potenza di fuoco" mediatica delle lobby imperialiste e sioniste, fin troppo ansiose di spargere veleni e menzogne sull'Islam, sui musulmani e sui movimenti di liberazione di ieri e di oggi per fomentare quel clima da 'scontro di civilità' che tanto comodo fa a politici e generali di Washington e Tel Aviv.
La redazione di Palaestina Felix ringrazia sentitamente tutti gli amici dell'Associazione islamica "Imam Mahdi""""""""l'invito ricevuto, che questa volta non abbiamo potuto onorare, e per il resoconto sulla serata grazie al quale abbiamo potuto preparare questo articolo. La prossima volta vedremo di esserci! Grazie inoltre a Federico Cenci e all'Agenzia Stampa Italia.
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