Ghazi Hamad, Segretario dell'Autorità di Confine del Governo Hanyieh, già caporedattore dei quotidiani Al-Watan e Ar-Risala, da oltre un quarto di secolo attivo nelle fila del Movimento musulmano di Liberazione Hamas ha rilasciato una netta quanto chiara intervista all'emittente internazionale iraniana PressTV, durante la quale ha recisamente negato che possa esistere la benché minima possibilità che la sua organizzazione riconosca mai alcun "diritto all'esistenza" dello Stato ebraico dell'Apartheid, impiantato 63 anni fa su terra palestinese occupata.
"La Palestina appartiene ai Palestinesi, integralmente, non 'un poco', non 'una parte'; non é assolutamente pensabile o figurabile che Hamas rinunci a questo assunto, non é assolutamente possibile che Hamas permetta un'altra sovranità diversa da quella palestinese su alcuna parte del territorio, che sia Gaza, la West Bank, la Valle del Giordano o altrove.
"Gli sviluppi che ci sono stati recentemente (chiaro riferimento alla piattaforma di riconciliazione nazionale siglata al Cairo lo scorso 27 aprile insieme ai dignitari di Fatah e delle altre fazioni palestinesi minoritarie) non tolgono né cambiano niente alla determinazione di Hamas di perseguire i suoi obiettivi originari, anzi, sono da inquadrarsi nella strategia che Hamas ha seguito coerentemente dal 2000: integrarsi nell'OLP per riformarla dall'interno, prendere legittimamente e democraticamente il controllo dell'Autorità nazionale palestinese con la partecipazione e la vittoria elettorale, rafforzare i legami con ONG internazionali e altri Stati arabi e musulmani".
I sognatori della "Soluzione a due Stati" sono avvertiti, in Hamas non troveranno sponde o sostegno ai loro sogni stuporosi di lotofagi e mangiatori d'oppio.
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