Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Xinhua della Repubblica Popolare Cinese le massicce esercitazioni missilistiche "Piambar Azam 6" (Grande Profeta 6) iniziate dieci giorni orsono sotto l'egida della Guardia Rivoluzionaria Iraniana si sono concluse con "un totale successo e la più grande soddisfazione dei supervisori"; dopo una prima fase centrata attorno ai vettori balistici terra-terra di corto e medio raggio e alla rivelazione che l'Iran dispone di silos verticali e a controllo remoto per i suoi missili a combustibile solido, l'attenzione degli ufficiali dell'IRGC si é spostata sui missili costieri in funzione antinave, armi fondamentali per l'interdizione del traffico nel Golfo Persico, strategica arteria per il commercio mondiale di idrocarburi.
Le Guardie Rivoluzionarie hanno lanciato missili Tondar e Khalije Fars contro una serie di bersagli fissi e mobili, ottenendo ratei di successo lusinghieri e incoraggianti, dimostrando che nessun traffico navale al di qua dello Stretto di Ormuz é possibile senza il beneplacito di Teheran. Tuttavia, come reiterato dal Brigadier Generale dell'IRGC Mohammed Ali Jafari la chiusura di Ormuz non é l'unica opzione di rappresaglia in mano a Teheran; al contrario, come dimostrato proprio nelle recenti esercitazioni, la crescente panoplia balistica della Repubblica Islamica le consente, qualora minacciata nei suoi interessi vitali, di colpire con forza devastante le infrastrutture di potenze ostili, tanto in Irak, quanto in Afghanistan ma anche in Israele.
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