Da un annuncio fatto direttamente dal Presidente Mahamadou veniamo a scoprire che il figlio 'calciatore' di Gheddafi, Saadi, ha trovato asilo politico nel Niger, paese africano dove sono riparati anche altri membri del clan dell'ex rais di Tripoli, pochi fedelissimi e dove sembra che si stia organizzando una formazione politico-militare lealista con cui i familiari del Colonnello potrebbero tentare di dire ancora la loro nelle vicende politiche della "quarta sponda", apparentemente ormai sotto il controllo del Consiglio Nazionale di Transizione.
Diciamo "apparentemente" perché una serie di lunghi scontri a fuoco hanno recentemente dimostrato come possa essere fragile la supremazia del CNT in Libia: nelle scorse ore infatti uomini delle milizie ribelli di Zawahiya sono stati ripetutamente affrontati da armati del clan Wershifanna, in passato uno dei più saldi alleati di Gheddafi dopo i Wafalla.
Gli scontri sarebbero avvenuti presso posti di blocco a Imaya, una trentina di chilometri a Ovest della capitale libica. Appena nominato il Neopremier libico Abdul Rahim el-Qib ha denunciato l'immediata necessità della ricostruzione di un esercito nazionale ma, in un paese frammentato e clanico come la Libia questo potrebbe rappresentare un grave problema, col rischio che le forze armate diventino la milizia di questa o quella tribù.
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