domenica 6 novembre 2011

Siamo sicuri che in Libia sia tutto finito? Nell'interno del paese e oltre il confine col Niger si organizza la guerriglia lealista.


LLF, Fronte di Liberazione Libico, questo il nome della neonata forza politica e militare organizzatasi in questi giorni tra il profondo Hinterland libico, dominio incontrastato dei clan beduini, e il confine col Niger, laddove le sabbie del Sahara cedono il passo alla prateria e alla savana semiarida che in arabo vengono definite 'Sahel', cioé 'costa', 'riva', non una riva tra acqua e terra, beninteso, ma tra terra e sabbia, tra sterpaglia e deserto.

Franklin Lamb, cronista statunitense esperto di Mondo Arabo, da anni residente e operante in Libano, si é recato di recente a visitare, nel Sahel del Niger proprio oltre il confine, il Quartier Generale di questa nuova formazione, dove, come si può ben capire, l'unica autorità riconosciuta é quella di Saif Gheddafi, tanto dai membri del suo clan, oltre che da quello dei Wafalla, storici alleati tribali dell'ex Rais.

Lamb rimane stupito dalla qualità degli equipaggiamenti e dell'hardware tecnologico in mano ai membri dell'LLF e viene legittimo il sospetto che, in qualche modo, a qualche livello, non sia stata messa mano a cache di fondi e di risorse preventivamente accumulate per questo scopo, forse temendo un'invasione straniera della Libia o, come é avvenuto, una guerra civile. All'inizio del secolo i guerriglieri Senussi riuscirono a far vedere letteralmente i sorci verdi agli occupanti italiani che, come il Consiglio Nazionale di Transizione, occupavano solo la ristretta fascia costiera. La storia é forse destinata a ripetersi?

Ma forse il 'Fronte' preferirà muoversi su strade diverse da quelle della guerriglia armata dura e cruda, o, quantomento, mantenere un 'doppio binario' di iniziative politiche e militari; sembra infatti che, valendosi della trentennale esperienza dei 'consigli del popolo' (infingimenti di democrazia diretta per i nemici di Gheddafi, utili strumenti di autogoverno per i suoi fautori) l'LLF abbia intenzione di sostenere candidati d'opposizione alle elezioni politiche promesse per il 2012 dai capi del Consiglio di Transizione.
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