Il famigerato gasdotto egiziano che permetteva al regime di Mubarak di inondare l'entità ebraica dell'Apartheid di milioni di metri cubi di metano praticamente a titolo gratuito ha subito nelle scorse ore il 14esimo attacco esplosivo in 14 mesi, venendo messo nuovamente nell'impossibilità di funzionare. E' incredibile come gli attentatori (quasi certamente beduini nativi del Sinai) riescano a capire infallibilmente quando esso sta per essere rimesso in funzione e intervengano prontamente con un nuovo devastante attentato che lo rimette puntualmente KO.
Le fonti della sicurezza hanno riportato che l'esplosione si é manifestata nuovamente nella parte settentrionale del Sinai, vicino a El-Arish, evidentemente una zona particolarmente "debole" nel tracciato del gasdotto visto che quasi tutti gli attacchi sono stati portati a termine in questi dintorni. Quasi la totalità dell'opinione pubblica egiziana vede di buon occhio gli attentati e vorrebbe che ogni accordo energetico tra il Cairo e Tel Aviv fosse subito cancellato.
La sequela di attentati finora é costata alla società GASCO che gestisce l'infrastruttura qualcosa come un miliardo di sterline egiziane, circa 100 milioni di Euro, in perdite sul mercato azionario, costi delle riparazioni e aumenti dei premi assicurativi. Nessuna delle misure di sicurezza prese finora si é rivelata efficace nell'evitare nuovi attacchi.
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Mamma mia che razza di CRAPE DURE questi egiziani!
RispondiEliminaEh eh eh eh eh