Intanto Russia e Cina hanno posto il veto a qualunque ipotesi di risoluzione ONU contro il Governo siriano, frustrando le speranze della 'malvagia strega dell'Ovest' Hilary Clinton che sperava di poter sfruttare l'eco del recente attentato (che molti analisti ritengono opera di servizi segreti arabi e occidentali e non delle cellule wahabite presenti in Siria).
Anche il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha esteso le proprie condoglianze, quelle del suo movimento e degli sciiti libanesi, al Presidente, al Governo e al popolo di Siria, ricordando il ruolo fondamentale di Damasco nella lotta e nella Resistenza di Hezbollah dalla liberazione del Libano meridionale fino alla guerra d'estate del 2006, nonché la sua importanza geostrategica come "ponte di comunicazione tra Libano e Iran".
Nasrallah ha ricordato come i razzi da battaglia che colpirono Haifa e il centro di Israele nel corso della guerra dei 33 giorni fossero arrivati a Hezbollah tramite la Siria e come la Resistenza palestinese a Gaza abbia grandemente beneficiato della solidarietà siriana. "Il progetto israeliano e americano vuole prevenire l'esistenza di Stati forti, autonomi e indipendenti nel Mondo Arabo, vuole imporre la sua supremazia su entità deboli e divise, sionisti e americani non possono accettare l'esistenza di eserciti forti e pronti a difendere gli interessi dei propri popoli e dei propri Governi, per questo la Siria, che é lo Stato più forte, autonomo, indpendente della regione viene presa di mira".
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