Sergei Lavrov, tuttavia, si é detto certo che il Presidente Assad e i patrioti siriani riusciranno a volgere questa situazione a loro favore, usandola, per quanto tragica e dolorosa possa essere, come piattaforma per il raggiungimento di una via d'uscita soddisfacente e vittoriosa dalla situazione attuale. Intanto dalla capitale siriana arriva la notizia che il Generale Fahd al-Jassem al-Freij é stato personalmente nominato da Assad nuovo Ministro della Difesa: il suo primo incarico é stato quello di supervisionare la mobilitazione delle forze armate e di sicurezza nella capitale per prevenire altri atti di terrore e rafforzare il controllo sulle vie di comunicazione.
Anche dalla Repubblica Islamica dell'Iran, fedele alleata di Damasco e di Assad, é arrivata una netta e secca condanna dell'attentato e un messaggio di solidarietà per le gravi perdite da esso causate: il Ministro degli Esteri iraniano Ali Akbar Salehi e il Ministro della Difesa Generale Ahmad Vahidi hanno conferito telefonicamente col Ministro Walid al-Muallem, augurando ogni fortuna alla Repubblica Araba Siriana nel perseguitare e punire i responsabili dell'atto di sangue ricordando che "I terroristi non sono mai riusciti a piegare la volontà delle Nazioni e anche questa volta, contro la dignitosa e orgogliosa nazione siriana, falliranno nei loro scopi".
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