Nonostante le ridicole e assurde accuse levate dai soliti canali di propaganda e disinfomrazione asserviti all'imperialismo arrogante e ai suoi lacché petroliferi del Golfo Persico, l'assenza di un contributo pratico di Teheran alla lotta del Governo di Assad contro le bande di mercenari wahabiti nel corso degli ultimi diciassette mesi aveva indotto alcuni analisti e commentatori politici e strategici a domandarsi se gli accordi fossero effettivamente entrati in funzione.
Il Generale Vahidi ha detto che, pur riconoscendo la natura imperialista e internazionale dell'aggressione patita dalla primavera 2011 dalla Repubblica siriana il Presidente Assad e i suoi collaboratori non hanno richiesto alcun aiuto materiale ai loro alleati iraniani e Teheran ha scelto di rispettare la loro autonomia nell'affrontare e debellare la minaccia terrorista. Con ogni probabilità i leader della Repubblica Islamica stanno attendendo la definitiva distruzione di ciò che resta dei militanti wahabiti e qaedisti in Siria per poi inviare team di tecnici, osservatori e ingegneri che aiuteranno il Governo siriano a ricostituire le scorte di materiale speso e utilizzato nelle battaglie di Homs, Baba Amr, Idlib, Damasco ed Aleppo.
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