Netanyahu e Barak, che avevano dato l'ok all'attacco nella speranza di far naufragare i rapporti tra Egitto e Striscia di Gaza (incolpandone Hamas o accusando Hamas di 'non controllare' schegge palestinesi estremiste) devono abbozzare e fare buon viso a cattivo gioco visto che, a senso della loro stessa versione dei fatti (caserma attaccata da militanti islamisti 'rogue') l'Egitto ha pieno diritto di aumentare le sue forze nella zona per rafforzare il controllo del territorio.
Ancora una volta l'estremisto e l'avventurismo di Tel Aviv si rivelano i peggiori nemici del regime sionista, che perde pezzo per pezzo tutti gli elementi della 'cortina di sicurezza' di cui era riuscito a circondarsi nei decenni passati. Per ora gli elicotteri del Cairo pattuglieranno il Sinai e magari colpiranno qualche villaggio beduino riottoso ad accettare l'autorità della capitale, ma domani quegli stessi elicotteri potrebbero avere bersagli del tutto diversi inquadrati nei mirini, bersagli "a sei punte"...
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!
Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.
mi scusi sig kahani , ma ho letto agenzie di stampa secondo cui l'egitto ha chiuso i tunnel sotterranei ,come si puo' inquadrare questo episodio?
RispondiEliminaMossa precauzionale ed eccessiva che ben spiega l'interesse del regime degli occupanti ebrei di organizzare il criminale attacco nel Sinai e poi imputarne la colpa a fantomatici 'estremisti beduini'...ogni Egiziano (e anche noi) sa che gli assassini erano SIONISTI!
RispondiElimina