Il Ministro dei Lavori Pubblici del Governo di Gaza Yousef Subhi al-Ghareez ha dichiarato che attraverso il varco di Rafah sono entrati nella Striscia equipaggiamenti e macchinari edili pesanti forniti dal Fondo Qatariota per la Ricostruzione.
Il Ministro ha ringraziato il Qatar e l'Egitto per aver rispettivamente fornito e fatto transitare i mezzi. L'arrivo di questi apparati traduce nei fatti il protocollo firmato al Cairo per permettere la ricostruzione delle parti di Gaza ancora danneggiate dai bombardamenti sionisti con capitali qatarioti.
L'Emiro del Qatar e la sua corte hanno fornito 407 milioni di Dollari Usa per finanziare la ricostruzione di Gaza. Ai prossimi bombardamenti sionisti, visto che gli edifici di Gaza pur ricostruiti non possono certo difendersi da soli, quanti altri ne dovranno fornire?
Bè alle armi ci pensano già la siria, il sudan e soprattutto l'iran! L'unica cosa che non si può dire su al-thani (così come sull'arabia saudita che nel 2000 risultava la maggiore finanziatrice di hamas, superando l'iran) è che non mandi soldi a gaza. Per il resto è solo un beduino grasso che fa da cameriere a obama e company.
RispondiEliminaSiria e Iran (il Sudan faceva solo da 'condotto') quanto continueranno a fornire armi a un Hamas che si é messo a collaborare coi terroristi di Al-Nusra contro Assad e contro l'Asse della Resistenza?
EliminaE' questo che l'articolista voleva far capire con la sua ultima frase: la ricostruzione senza armi non serve!
Ha ragione anonimo, tuttavia, se ben ricordo, nell'ultimo attacco sionista a gaza i fajr-5 che le brigate al qassam utilizzavano (gli unici missili in grado di colpire tel aviv) erano tutti di fabbricazione iraniana. Gli stessi meshal e haniyeh hanno ringraziato l'iran per l'aiuto fornito, nonostante il già avvenuto voltafaccia di hamas. Hamas a parere mio si è meso nelle condizioni di usufruire sia dei miliardi provenienti dai camerieri del golf (che senza il voltafaccia non sarebbero mai arrivati), sia delle armi che l'iran fornisce (tradimento o non tradimento teheran è convinta, a parere mio, che la priorità sia la resistenza ai sionisti e il finanziamento alle organizzazioni che combattono israele). In ogni caso, se hamas rompesse tutti i rapporti con iran e siria, non bisogna dimenticare che un altra organizzazione si stà fortemente potenziando nei tempi recenti: la jihad islamica. Tutte le sue armi sono made in iran. E' senzadubbio il vice hamas per eccellenza, pronto a farne le veci.
EliminaRiguardo all'emersione della Jihad Islamica come possibile 'successore' di Hamas come portabandiera della Resistenza a oltranza abbiamo scritto diversi articoli anche con foto illuminanti:
Eliminahttp://palaestinafelix.blogspot.it/2013/01/lorganizzazione-per-la-jihad-islamica.html
http://palaestinafelix.blogspot.it/2013/01/reportage-esclusivo-di-palaestina-felix.html
vedremo come si svilupperà la cosa...
Al-thani (al secolo Al-puttani) non riuscirà a rimaner ricco per molto, il Qatar è una finzione di paese che si permette addirittura di maltrattare un Ambasciatore russo ... come cambieranno i dati geopolitici nell'area diventerà solo un ricco esiliato, tipico rottame da Costa azzurra.
RispondiEliminaIvan
Chissa perchè l'Egitto guidato da Mursi, quando si tratta di lasciare passare armi per la resistenza, sigilla il valico, ma quando bisogna far passare le regalie [con secondi fini] del ciccione "Al-Puttani", o di qualche altro corrotto emiro sunnita del Golfo Persico, il valico, magicamente, si apre sempre. Mursi e Al-Puttani, andate AFF****LO!!!!
RispondiElimina