Nel corso di venerdì, giornata dedicata alla preghiera, il Presidente egiziano Mohammed Mursi ha emesso un comunicato rivolto al paese col quale si é dichiarato "profondamente dispiaciuto" per la piega presa dagli eventi a Port Said e nella capitale Il Cairo in seguito alle sentenze giudiziarie contro i responsabili dei sanguinosi scontri dello stadio di febbraio 2012.
Nelle proteste di segno opposto che hanno attraversato la capitale e la poplosa città portuale del Delta si sono contati oltre 10 morti oltre a centinaia di feriti e alla devastazione di proprietà pubbliche e private per dozzine di milioni di dollari di danno, inoltre, per consentire un effettivo ritorno alla normalità, a Port Said si é dovuta far ritiriare la polizia e schierare in sua vece l'Esercito.
Ma probabilmente, a parte il sentimento di umano rammarico che personalmente Mursi potrà anche provare; la fonte maggiore delle sue preoccupazioni ultimamente é verosimilmente rappresentata dal recente annullamento delle elezioni, 'bocciate' dal Potere Giudiziario dopo che, per decreto, il Presidente e il partito politico di cui egli é espressione le avevano fissate in varie scadenze dal 22 aprile a fine giugno.
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