Ancora una volta il Medio Oriente si interroga sulla sorte dell'attuale Re saudita, onusto di anni e di acciacchi e su quella del suo regno nel caso che una sua dipartita o permanente incapacità scateni la corsa alla successione che, lo ricordiamo ancora, a causa degli accordi presi decenni fa dai "Sette di Sudair" vedrà coinvolti non giovani ed energici principi, ma gli altrettanto senili e malandati fratelli superstiti dell'attuale monarca.
Secondo il quotidiano londinese "Asharq Alawsa" Re Abdullah sarebbe caduto in coma mercoledì e sarebbe già morto se non fosse stato defibrillato e messo sotto ventilazione forzata, se questo fosse il caso bisognerebbe vedere quanto la corte possa riuscire a tenere nascosta la cosa, ma bisogna anche ricordare che la stessa testata aveva già dato per 'clinicamente morto' il sovrano alcuni mesi fa (novembre 2012).
A prescindere dalle attuali effettive condizioni del Re é chiaro che il problema della successione saudita può essere al massimo rimandato, e che, una volta che esso si presenterà sul serio, le sue conseguenze potrebbero scuotere fin nelle fondamenta il malfermo edificio di Casa Saoud.
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