Nel momento in cui diversi stati occidentali non fanno mistero del loro desiderio di ingerirsi ancora più di quanto non abbiano fatto in questi ultimi due anni nella crisi siriana, nel momento in cui ex-candidati alla presidenza americana non hanno remore o vergogna a farsi fotografare al fianco di terroristi responsabili di orribili stragi il Governo di Mosca non può che trarre le conseguenze di questi atteggiamenti e queste scelte e contrastarle con propri atteggiamenti e proprie decisioni mirate, al contrario, a difendere la legittimità del Governo siriano, sostenuto dalla maggioranza assoluta dei suoi cittadini, e proteggere la popolazione civile dalle attività terroristiche dei mercenari stranieri.
A tale proposito il Ministro della Difesa di Putin, Sergei Shoigu, ha fatto presente che dal momento che é chiara l'intenzione americana, inglese e probabilmente anche francese di aumentare finanziamenti e flusso di armi verso i wahabiti stranieri attivi in Siria, Mosca non potrà che sentirsi svincolata da qualunque impegno siglato in precedenza e prendere seriamente in considerazione l'opportunitòà di rifornire l'Esercito di Damasco di quanto a esso necessario per fronteggiare e sconfiggere la minaccia terrorista.
Anche sottoposto a uno stringente embargo delle importazioni militari l'Esercito Arabo Siriano si é costantemente dimostrato un osso troppo duro per le zanne takfire dei militanti, che dopo aver passato due anni a tentare inutilmente di costruirsi una 'zona franca' in territorio siriano stanno ora venendo rapidamente sbaragliati, tanto nella Provincia di Homs attorno a Qusayr, al confine col Libano, quanto, più recentemente, nel Nord del paese intorno ad Aleppo e alla frontiera con la Turchia.
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