martedì 18 giugno 2013

Mursi fa il gioco di Israele mentre Tel Aviv trama per togliere all'Egitto le acque del Nilo!!

Mentre le reazioni internazionali alla sciocca, superficiale e avventata decisione del Presidente egiziano Mohammed Mursi di interrompere le relazioni diplomatiche con la Siria stanno intaccando sempre più il residuo prestigio internazionale del Cairo a guida Ikhwan (ormai ridotto ai minimi termini) gli osservatori esperti di cose africane e mediorientali non possono fare a meno di notare che, mentre il capo di Stato del Cairo si rende da sé stesso burattino degli interessi americani e sionisti l'internazionale a Sei Punte continua imperterrita nei suoi piani contro l'Egitto, decisa più che mai a colpire il Paese delle Piramidi tramite la sua indispensabile arteria idrica: il Nilo.

Il quotidiano Al-Akhbar ha rivelato in una recente edizione che dietro il 'faraonico' progetto etiope per una diga sul Nilo Azzurro vi sarebbero finanziatori sionisti, che porterebbero scientemente avanti il progetto datato 1956 stilato dallo Stato Maggiore di Tel Aviv per 'strozzare' a Sud l'Egitto deviando il più possibile le acque del Nilo in maniera da assetare il grande paese arabo. Bisogna ricordare che la quasi totalità degli ottanta milioni di Egiziani vivono della fascia di cinque Km a destra e a sinistra dalle coste fluviali, lasciando il resto del paese pressoché disabitato.

"Palaestina Felix" ha già denunciato l'attivismo sionista nei paesi dell'Africa Nera particolarmente indifesi di fronte alel manovre della piovra finanziaria a Sei Punte, come ad esempio nella miserrima cleptocrazia Sud-Sudanese che ha già 'svenduto' le proprie ricchezze idriche a un pool di compagnie sioniste tra cui primeggia. guardacaso, nientemeno che la Israel Military Industries. Sion si prepara alla guerra dell'acqua, sapranno i popoli africani bloccarne i diabolici piani? Non se continueranno a scegliere come propri governanti burattini come Mursi!!

6 commenti:

  1. chi pecora si fa il lupo se lo mangia, chissà se quando vedranno il Nilo in secca gli Egiziani capiranno che errore madornale hanno fatto ad affidarsi agli islamisti filo-sion dei fratelli musulmani guidati da Qaradawi, imam di Tel Aviv!!!!

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  2. Nilo prosciugato egiziano incazzato!

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  3. Se fossi io il capo di stato Egiziano, darei un ultimatum all'Etiopia, spiegando a chiare lettere le ragioni di un tale gesto. Il Nilo, per l'Egitto, è la principale fonte idrica, e la stessa antica civilta Egiziana, e nata sulle sponde del Nilo, che con le sue annuali inondazioni rendeva molto fertili i terreni circostanti. Che la diga che si sta costruendo [Gibe III] in Etiopia sia finanziata da entità esterne è logico e prevedibile, visto che l'Etiopia è uno dei paesi piu poveri e disastrati del Mondo, e l'economia versa in condizioni gravissime [nella graduatoria ISU si trova tra la 155ª e la 160ª posizione]. In Egitto, molti personaggi legati agli ambienti militari, si stanno ormai convincendo, che se l'Etiopia ed i suoi finanziatori andranno avanti nella costruzione della diga, aspetteranno che sia quasi ultimata, per poi distruggerla con un attacco militare. L'Egitto sta facendo pressioni, ed infatti il presidente della Commissione dell'Unione Africana, Nkosazana Dlamini-Zuma, ha chiesto a Egitto ed Etiopia di aprire un negoziato per trovare una soluzione alla controversia provocata dal progetto Etiope della costruzione di una diga sul Nilo Blu.
    Allo stato attuale il progetto di costruzione della diga, non credo che verrà ultimato, date anche le polemiche sollevate in Egitto ed Etiopia, ma anche il Kenya non sarebbe affatto d'accordo visto che la diga devasterà anche l'ecosistema della valle dell'Omo e del lago Turkana. In più, ormai molti finanziatori si sono ritirati o lo stanno facendo ora: Il ministero degli esteri Italiano non concederà alcun prestito al governo Etiope per la realizzazione della controversa diga di Gibe III, sul fiume Nilo Blu. La cooperazione, quindi, non staccherà il previsto assegno di 250 milioni di euro, a copertura parziale del miliardo e mezzo necessario per far sorgere lo sbarramento.
    La comunicazione formale è stata ricevuta dalla Campagna per la riforma della Banca mondiale (Crbm) da parte delle autorità ministeriali nella quale si afferma che «...in ogni caso la procedura di concessione del credito d'aiuto di cui in oggetto si è interrotta. Il governo Etiope ha infatti rinunciato a dare ulteriore seguito alla richiesta di finanziamento a credito d'aiuto del progetto idroelettrico in esame».
    Come scrive in un comunicato Crbm, «la Farnesina è solo l'ultima delle entità che rinunciano a partecipare al progetto, attualmente in fase di realizzazione e che vede il coinvolgimento dell'impresa Italiana 'Salini'. Nei mesi scorsi già la Banca Mondiale, la Banca Europea per gli Investimenti e la Banca Africana di Sviluppo avevano deciso di non finanziare il mega impianto idroelettrico. Gli Etiopi, da soli, non riuscirebbero neanche a costruire un mulino a vento, figuriamoci una diga del genere...

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  4. Pure l Etiopia e i paesi dell Africa nera hanno bisogno delle acque del nilo.

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    1. Ma che significa scusa?!? l'Etiopia vuole costruire la diga, oltre che per questioni geopolitiche, con l'intenzione di ricavarne energia elettrica. E comunque, si può giustamente usufruire delle risorse idriche del proprio paese, ma in modo giusto, perchè il suddetto fiume non passa solo per l'Etiopia. Non si costruisce una diga enorme, che tra l'altro, riduce dell'80 per cento [!!!] il flusso d'acqua che tramite il nilo ed i suoi affluenti alimenta i bisogni idrici di diversi paesi a monte La diga, peraltro di proprietà di entità finanziatrici esterne all'Etiopia, creerebbe dei danni altissimi all'ecosistema circostante. Anche gli Egiziani hanno bisogno d'acqua, come tutte le popolazioni della Terra, ma non lo fanno a chiaro discapito degli altri popoli, come costruire dighe enormi che privano dell'acqua altre nazioni. L'Egitto ha tutto il diritto di protestare e prendere i necessari provvedimenti in merito. Chi ancora finanzia la diga in questione, lo fa solo per scopi geopolitici. Sarebbe meglio che l'Etiopia, afflitta da svariati problemi interni gravissimi, pensasse a risolvere i propri problemi, invece che cercare di dare seguito a progetti, che oltre ad essere devastanti da un punto di vista ambientale, creano parecchi grossi problemi alla diplomazia Etiope, oltre a gravi problemi di approvvigionamento idrico nei paesi interessati dal percorso del Nilo e dei suoi due principali affluenti. Il Nilo Bianco nasce nella regione dei Grandi Laghi dell'Africa centrale, con le fonti che si spingono fino al Ruanda, scorre poi verso nord e attraversa la Tanzania, il Lago Vittoria, l'Uganda e il Sudan meridionale. Inoltre, il Nilo Azzurro ha le sue fonti nel Lago Tana in Etiopia, e scorre attraverso il Sudan sud-orientale, dove i due fiumi s'incontrano e si fondono vicino alla capitale Sudanese Khartoum. Chi vuole finanziare quest'opera, lo fa ben sapendo che l'Egitto e sopratutto il Sudan ne avrebbero dei danni molto molto seri, in paesi [l'Egitto in particolare] dove la stragrande maggioranza della popolazione vive nelle aree adiacenti le sponde del Nilo, e dove le risorse idriche per l'irrigazione dei campi e l'industria sono ottenute quasi totalmente dal Nilo. Lo scopo primario della costruzione di una questa diga, è quello di assetare il Sudan, e ricattare l'Egitto nel caso dovesse perseguire politiche non "conformi" ai dettami di Washington e Tel Aviv.

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  5. E la diga di Assuan? L Egitto si mangia la stragrande maggioranza dell acqua. Mi spiace ma serve urgentemente una redistribuzione più equa. Solidarietà all Etiopia sperando che nn si faccia intimidire dalle minacce paracolonialiste di mursi

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