Nonostante le ripetute roboanti dichiarazioni in merito dalle analisi pubblicate lo scorso tre ottobre dallo stesso Washington Post traspare come lo sforzo della CIA per addestrare miliziani anti-Assad nella zona retrostante al confine siro-giordano sia rimasto per tutti i due anni e passa trascorsi dall'inizio dell'aggressione terrorista contro Damasco a livelli del tutto microscopici, riuscendo, al più a preparare poche dozzine di miliziani al mese.
Adesso, con le recenti notizie di milizie qaediste e wahabite che hanno letteralmente "dichiarato guerra" all'FSA e ai gruppi cosiddetti 'moderati' cui Washington si illudeva di potersi relazionare e del loro progressivo crollo o assorbimento, sembra che la 'Compagnia' abbia mobilitato in fretta e furia le risorse disponibili per aumentare i suoi sforzi in merito con l'obiettivo (apparente) di preparare ogni mese cento o più miliziani da inviare in Siria.
Ma, fa notare l'editorialista Greg Miller, anche questo obiettivo, qualora raggiunto, sarebbe quasi certamente "Too little and too late" visto che, a parte la consistenza delle milizie qaediste ostili all'FSA solo nel corso dell'ultimo anno gli alleati Hezbollah e dell'IRGC iraniana fedeli ad Assad hanno organizzato e armato qualcosa come 20.000 miliziani sciiti (siriani o stranieri arrivati in Siria per opporsi alla marea takfira) nei Battaglioni Abu Fadl Abbas e nei Battaglioni Zulfiqar.
A questi numeri bisogna poi aggiungere quelli della milizia popolare di difesa creata dall'Esercito di Assad per liberare le forze regolari dai compiti di controllo e pattugliamento dei territori già liberati dai terroristi.
http://www.worldtribune.com/2013/10/03/former-joint-chiefs-chairman-obama-plotted-to-destabilize-regimes-in-bahrain-egypt/
RispondiEliminax chi (come voi) non avesse ancora capito da chi sono sostenuti i diversamente pacifici manifestanti in bahrain.