Diciannove anni fa obici del regime ebraico di occupazione, evidentemente insoddisfatti dalla miseria e dalla crudeltà che esso aveva già inflitto ai legittimi abitanti della Palestina decisero arbitrariamente e senza nessuna giustificazione di colpire un centro dell'ONU nel villaggio libanese di Qana uccidendo 106 donne e bambini e ferendone altri 116.
Nella giornata di ieri le autorità libanesi hanno reso il dovuto omaggio alle vittime del 1996 con una cerimonia pubblica che ha visto la partecipazione di molti sopravvissuti e di molti familiari e congiunti delle vittime innocenti di quel giorno.
Uno di essi, Mohammad Jafaari, che lavorava nel centro ONU come interprete, non ha alcuna difficoltà ad associare il regime di Tel Aviv all'ISIS e altre sigle del terrorismo takfiro: "La loro crudeltà, il disprezzo della vita e della morale é assolutamente lo stesso".
Nonostante reiterati e ostinati pubblici dinieghi di responsabilità da parte dell'occupazione sionista l'inchiesta ONU sull'evento ha stabilito ogni oltre possibile dubbio che il bombardamento é stato cosciente e voluto visto che la struttura era nota e segnalata a tutte le parti, anche a quella 'israeliana'.
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