Sedici anni fa, il 18 aprile 1996, l'artiglieria sionazista colpiva ripetutamente e volutamente un'installazione ONU dove, nel corso del suo proditorio attacco contro le strutture della Resistenza sciita nel Sud del Libano, avevano trovato rifugio dozzine di famiglie, principalmente composte di anziani, donne e bambini. Inquadrato l'obiettivo batteria dopo batteria di obici cingolati M109A2, pagati con i soldi dei contribuenti americani riversarono tonnellate di bombe dirompenti sulla struttura, completando poi l'opera con proiettili al fosforo bianco, che fecero colare l'incendiaria e caustica miscela lungo i camini dei detriti e delle macerie, in maniera da uccidere per soffocamento e combustione anche gli eventuali feriti sopravvissuti. Un lavoro di cui Himmler e le SS si sarebbero certo potuti dire orgogliosi.
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