giovedì 17 dicembre 2015

I takfiri di Jund al-Aqsa respinti fino a Tal Huwayr e scalzati dalla sua cima dalle forze dell'87esima Brigata e dell'NDF di Mhardeh!

Il 'contrappasso' che ha colpito inesorabile come una Nemesi Storica le forze di Jund al-Aqsa superstiti alla velleitaria e male organizzata offensiva  contro Masasineh, Zaylan e Al-Buwaydah non si é arrestato con la caduta di Souran, ma ha perseguitato i rimasugli dello schieramento takfiro ben più a Nord fino alle pendici dell'altura di Tal Huwayr.

Le forze combinate dell'87esima Brigata dell'11esima Divisione Corazzata, della milizia NDF di Mhardeh (accorsa in aiuto dopo l'inizio dell'attacco terrorista) e della milizia NDF di Sqaylabiyeh hanno quindi condotto un intenso attacco che ha sloggiato i takfiri dal rilievo, consegnandogliene il pieno controllo.

Ormai le forze siriane sono arrivate a Sud-Est della cittadina di Morek, che era stata abbandonata con un ripiegamento tattico nel corso dell'autunno (cosa che aveva fatto gridare insensatezze ad alcuni nostri lettori).

4 commenti:

  1. ...intanto è stata di nuovo persa Mahin e Huwarin a favore dell' Isis e si sono ulteriormente avvicinati a Sadad.

    Ma le milizie cristiane fanno così pietà??? Ridicoli!!!!

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  2. Le milizie assiro cristiane , secondo Al Madar , sono state trasferite altrove .

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  3. Allora è stato l' esercito siriano a ritirarsi da quelle zone? Commenti trionfalistici in ogni articolo, ma c'è qualcosa che non quadra evidentemente..

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  4. Il problema non sono le ritirate tattiche.
    Se è vero che i commenti di alcuni lettori danno modo all'editore di sospettare che ci sia qualche troll o qualche sciocco tra di loro anche l'editore rischia di sottostimare l'intelligenza di chi legge il suo blog.

    Si è già detto e credo lo capisca chiunque non abbia 12 anni che in guerra (specialmente in questa) non si può solo avanzare e che perdere e riprendere certi centri abitati, città, persino una collinetta senza pretese, sia normalissimo e certi cambiamenti di mano nella storia si sono verificati anche decine e decine di volte all'interno dello stesso conflitto.

    Il problema è che ritirate tattiche, fatte con criterio e ordine, si sono viste solo ultimamente mentre fino possiamo dire alla caduta di Idlib e Jisr Al-Shigour, a volte si sono viste fughe precipitose e rotte insensate, rinculi per decine e decine di chilometri cedendo non pianure ma interi centri abitati senza sparare un colpo che hanno fatto dubitare delle capacità di chi dirigeva le operazioni.
    Ma si potrebbero anche includere alcune offensive male supportate, penso per esempio a quella contro le due cittadine sciite a Nord di Aleppo, che non si capisce come sono state abbandonate a se stesse e lasciate in pasto a le orde asiatiche.
    Ma ora non c'è motivo di andare nel panico, casi come quelli di Morek magari possono lasciare sospresi non tanto perché sia stata ceduta ma il quando (era da mesi e mesi in mano governativa, apparentemente le difese allestite per corazzare l'abitato erano proprio infime), il resto sono normali scambi che si assistono in tutte le guerre.
    E il fatto che la situazione sia cambiata e ci sia più capacità gestionale lo si vede nelle conquiste che una volta consolidate diventano pressoché (salvo rarissime eccezioni) definitive.

    Inoltre il problema della mancanza di truppe non è contingente, è strutturale. E questo nonostante i rinforzi di volontari iraniani, russi, afghani, iracheni di questi mesi. Non è problema da poco, l'esercito si trova spesso in inferiorità numerica.

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