lunedì 11 luglio 2016

Il cargo russo "Yamal", con oltre 800 tonnellate di armi a bordo, esce dal Mar Nero e punta verso la Siria!

Continua inesauribile il ponte di rifornimenti militari russi per la Repubblica Araba Siriana, in barba a tutte le cassandre che ogni giorno ripetono i consueti "tradimenti" di Putin nei confronti di Assad e dei Siriani.

La nave cargo "Yamal", costruita negli anni '90 e immatricolata presso il registro navale russo é appena uscita dal Mar Nero entrando nel Mediterraneo e dirigendosi verso le coste siriane, che raggiungerà entro la giornata di domani.


Capace più del doppio del carico di un trasporto militare "Ropucha II" la Yamal porta qualcosa come 800 tonnellate di carico utile, il che vuol dire 20 carri armati o 25 blindati da fanteria, o l'equivalente in munizioni e armi assortite.

La Yamal attraccherà nel porto siriano di Tartous o, in alternativa, in quello di Latakia.

10 commenti:

  1. io sta storia delle cassandre l'ho superata da un pezzo!Nel sito Difesaonline è chiaramente spiegato che la decisione di ridurre l'impegno russo fu momentanea, in quanto si pensava di modificare la situazione politico militare nei riguardi della Siria.
    Successivamente tale scelta fù abbandonata e vi fù una ripresa appieno della campagna di guerra:quindi nessuna riduzione,anzi..
    Adesso, se ho ben compreso, la priorità è Aleppo e mi sembra che in cambio siano stati ridotti gli attacchi verso Al Raqqua,

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    1. Si Aleppo è senz'altro una priorità. Anche Hassan Nasralah, capo di Hezbollah, disse poco tempo fà, che il successo ad Aleppo era cruciale per la lotta in Sira contro i gruppi terroristici.

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  2. in realtà sembra ci sia una gara, ormai tutti sanno che la caduta dei terroristi è una questione di tempo, e molti sgomitano per trovarsi nelle posizioni migliori, la precedente priorità verso racca, era dovuta al fatto che gli americani, stavano pompamdo i curdi per fargli occupare per primi racca,ecco perchè i siriani avevano cambiato le priorità, salvo accorgersi poi, che i curdi non combinavano una mazza, anzi poichè si erano affidati al supporto alleato , hanno cominciato a prendere grandi batoste dall'isis, al che giustamente le priorità sono cambiate, tutti ad aleppo,lo stesso motivo per cui i merdosi usa si stanno fiondando su mosul con truppe sul terreno, sanno che la città è in procinto di essere liberata dagli iracheni e, sorpresa ci troveranno americani e curdi belli freschi senza avere sparato un colpo, te capì. pietro

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    1. Dubito molto del raccontino degli americani e dei curdi belli freschi a Mosul!
      Ho letto tutt'altre notizie,innanzitutto Mosul è una città abitata da migliaia di civili e da migkiaia di ciabattari con famiglie.
      In secondo luogo i curdi hanno detto tempo fà che a loro non interessa occuparsi di Mosul perchè è fuori del loro territorio.
      Terzo anche gli irakeni vanno piano perchè ci sono troppi civili enon vogliono avere delle colpe in merito.Loro hanno sempre il grosso problema di far vedere ai sunniti che vengono anch'essi difesi dai ciabattari.
      OLtre a questo casino c'è sicuramente il fatto che gli USA vogliono far vedere ( dopo le fesserie iniziali) che in questa guerra hanno fatto "grandi cose" mentre hanno fatto solo grandi casini,però si trovano in un ambiente negativo, perchè anche gli Irakeni non gli vogliono bene!
      Chi è causa del suo mal pianga se stesso!

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  3. Mi scusi sig. Suleiman Kahani, non centra nulla con l'articolo,ma volevo chiderle se questa mappa pubblicata sul sito Repubblica.it è attendibile. Grazie se vorrà rispodermi.

    Lo Stato Islamico ha perso un quarto dei suoi territori: la mappa

    In 18 mesi, dal gennaio 2015 - massima espansione del Califfato proclamato da al-Baghdadi - fino ad oggi i miliziani dello Stato Islamico hanno perso il 25% dei territori che controllava. Anche grazie al maggiore impegno delle forze contrarie all'espansione dell'Is, come la Russia, la Turchia e i bombardamenti della coalizione guidata dagli Usa. Ma rimane molto forte nel cuore della Siria, la parte considerata vitale per la sua sopravvivenza. E come reazione sta diventando più violento fuori dai suoi confini, moltiplicando gli attentati.
    Ecco la mappa del Califfato oggi, secondo l'analisi dell'istituto di analisi Ihs

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    1. Cit. "Anche grazie al maggiore impegno delle forze contrarie all'espansione dell'Is, come la Russia, la Turchia e i bombardamenti della coalizione guidata dagli Usa."

      A parte la citazione della Russia ti senti bene?

      Tommaso Baldi

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    2. A parte che se corrisponde al vero quello che scrive repubblica,ennesimo giornalino di sion, è per pura sfiga, un maddornale errore di stampa. Puoi la turchia e il regime americano bombardano il daesh di mendaci chiacchere e pallet di armi nuove di zecca e panettoni. La Russia, ma anche Iran, Hezbollah e specialmente l' Esercito Arabo Siriano, ne fanno poche di chiacchere.
      W

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  4. Ho trovato questa notizia,

    http://www.controinformazione.info/forze-terrestri-di-israele-si-addentrano-in-siria-e-si-affiancano-alle-posizioni-occupate-dai-terroristi/

    Iniziano a gettare la maschera e il mondo deve sapere chi sono veramente questo lurido popolo di bifidi rettili maledetti.

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    1. controinformazione è un sito ricco di stronzate, eh

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    2. La ringrazio Sig Kahani per avermi risposto e per il consiglio.
      Luca

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