sabato 25 febbraio 2017

Il leader degli "Hezbollah Irakeni" dichiara: "Siamo pronti a lottare a fianco ai Siriani contro i sionisti!"



Harakat al-Nujaba é la milizia sciita irakena, formata come si nota fin dal suo stendardo sull'esempio di Hezbollah, che combatte contro l'ISIS in Irak ed è anche presente in Siria, dove sue unità ora stanno prendendo parte ai combattimenti a Ovest di Aleppo, dopo aver dato un deciso contributo alla liberazione della metropoli vera e propria.

Lo Sceicco Akrab al-Kaabi, leader di tale organizzazione, ha dichiarato in termini inequivoci che l'ISIS e altre formazioni takfire, consapevolmente o meno, sono burattini nelle mani di Tel Aviv che le usa per attaccare e indebolire tutti i forti stati nazionali arabi che si trovano ad averlo (sfortunatamente, ma fidiamo ancora per poco) ad averlo come vicino o circonvicino.



Portando oltre il proprio ragionamento, Al-Kaabi ha dichiarato che, esattamente come stanno combattendo a fianco dei Siriani contro i burattini del sionismo, i militanti di Al-Nujaba non avranno alcuna remora a continuare la lotta, qualora si presenti l'occasione e la necessità, anche contro i loro manovratori, specialmente nel quadro di una legittima riconquista delle Alture del Golan.


1 commento:

  1. É bene precisare che quanti, come la Milizia citata nel post, si stanno cimentando nella lotta a fianco del Popolo Syriano, non lo fanno per quel senso di buonismo fasullo e peloso con cui ci bombardano costantemente i fake media in occidente, bensì, pur essendoci alla base anche qualche sorta di solidarietà che varia a seconda di chi venga preso in esame, per un freddo e logico calcolo politico, se prendiamo in causa i Russi è chiaro che vogliono da un alto prevenire quel caos che è mirato proprio verso di loro e che ha come nemmeno troppo recondito scopo di poi portare quel caos nelle repubbliche ex Sovietiche a maggioranze musulmane, ragioni simili troviamo nell'Iran che se cadessero la Syria e ancora una volta l'Irak si ritroverebbe il terrorismo sionista-salafita sulla porta di casa, con tutti gli incerti del caso, per evitare tale caos è indispensabile non cadere nel trucco dell'imperialismo anglo-sionista, che già a partire dagli anni 70 del secolo scorso progettava di portare la spaccatura all'interno del mondo Islamico attraverso l'immissione del settarismo, la discesa in campo dell'Egitto che, se pur timidamente, inizia a propendere per l'Asse della Resistenza è di buon auspicio che questa infamia possa venire vanificata, come è ben noto il settarismo non è mai appartenuto a nazioni quali Iran e Syria ma è prodotto della subcultura wahabita (pedofilo-sauditi) e della fratellanza musulmana (qatariota) che viene qui riprodotto per scopi geo-politici che trascendono i singoli stati e si rifà ad un disegno di governo unipolare del mondo intero, che ha come strumento principale la forza militare americana (ma anche dei suoi vassalli europei della nato) guidata dalle élite bankarie sioniste, stesso discorso vale anche per la Libya dove Russia ed Egitto si trovano insieme a dover contrastare la nascita di un governo, quello di al sarraj, imposto dalle forze malvagie di cui sopra, che ha lo scopo di sdoganare la fratellanza musulmana ed il settarismo che le è congenitamente connesso, ma anche la Cina si trova ad affrontare, anche se più da lontano, problematiche affini in quelle provincie a grande densità di popolazioni musulmane dove il settarismo è già stato inoculato dai grandi propagatori del caos, gli unici che pare non abbiano capito quanto ci sia in gioco sono gli europei che continuano a giocare il ruolo dell'utile idiota.

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