Pare che la statunitense "general dynamics", costruttrice del fenomenale fallimento su cingoli conosciuto come 'M1 Abrams' abbia sospeso le proprie attività di riparazione e manutenzione di detti mezzi venduti all'Esercito Irakeno.
Il motivo? Il fatto che diversi di questi mezzi siano stati ceduti alle milizie di mobilitazione popolare Hashd al-Shaabi (come più volte confermato da foto e articoli pubblicati su queste pagine).
I militari irakeni, tra l'altro, hanno sempre dimostrato di gradire molto di più i vecchi e affidabili tank sovietici (T-55, -62, -72) alcuni dei quali presenti nell'arsenale mesopotamico da oltre 30 e più anni, e si sono letteralmente "innamorati" del nuovo T-90 russo, già consegnato in molti esemplari e per il quale l'ordine di un nuovo più cospicuo lotto é già stato inviato a Mosca.
Riteniamo questa un'ottima occasione data agli irakeni per sbarazzarsi degli ultimi "cassoni" made in Usa e sostituirli definitivamente con T-72 e T-90, più leggeri, maneggevoli, manovrabili su ogni terreno e dotati di un armamento utile anche e soprattutto contro nemici prevalentemente appiedati, al contrario dell'Abrams che manca del tutto di munizionamento ad alto esplosivo per la riduzione di punti fortificati, bunker, nidi di mitragliatrici e simili e che ha valori di consumi, raggio operativo, pressione sul suolo totalmente inadatti al teatro d'operazioni mesopotamico (tranne che nell'estremo Sud del paese, per ironia attualmente la parte più pacifica della nazione).
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