Dopo aver incontrato il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, il Presidente serbo Aleksandar Vucic ha rilasciato una commovente dichiarazione ai media russi.
"Ho scritto una lettera personale alla famiglia del Maggiore Roman N. Filippov, recentemente caduto in Siria mentre aiutava quel paese a liberarsi dal terrorismo; nella lettera mi sono rivolto direttamente a Olga Sergevna Filippova, moglie del caduto, ricordandole un detto serbo: Non ci devono essere lacrime per gli Eroi, che ci lasciano in eredità le loro gesta".
Vucic ha aggiunto che i dettagli dell'eroica morte di Filippov "hanno affascinato la Serbia", rinforzando e rinnovando il sentimento di fratellanza panslava che ha sempre legato Belgrado a Mosca nel corso di molti secoli.
Filippov, nativo della Crimea, aveva scelto di passare dall'aviazione di Kiev a quella di Mosca in seguito all'esito del referendum popolare che ha staccato la penisola dallo stato-fallito dei poroshenko e degli amanti dei collaborazionisti nazisti per ricongiungerla alla Madrepatria russa.
Quando lo sciagurato governo D'Alema partecipo' attivamente al bombardamento di Belgrado il motivo della mia smisurata, indelebile, indignazione c'era.
RispondiEliminaLa grande coerenza e serietà dei popoli Slavi.
Fino alla fine manterrò questa amicizia.
Federico
É solo ad est che rimane ancora aperta la porta di una speranza per il futuro, un futuro che non sia deciso dal decadente e marcescente west.
RispondiEliminaData da quell'avvenimento la mia decisione di non acquistare più La Repubblica, data la sua osannante campagna ha favore della guerra contro la Serbia, che invece è sempre stato un nostro alleato.
RispondiEliminaGrazie Italia per tanti complimenti,ma questo pervertito Vucic, agente anglosassone e demagogo istruito a Londra,non merita la vostra attenzione.E' solo fumo negli occhi...
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