La lobby sionista vuole sabotare a tutti i costi la vendita di jet Sukhoi alla Turchia: "I nostri F-35 non avrebbero scampo!"

Decidendo di acquistare il disastroso F-35 come cacciabombardiere la dirigenza del regime di occupazione della Palestina ha fatto prevalere la tirchieria su ogni considerazione di efficacia ed efficienza militare.

Gli F-35, come noto, sono un completo fallimento come apparecchi da combattimento, ma la prospettiva di averli praticamente "a costo zero", grazie agli 'aiuti al terzo mondo' generosamente elargiti da Washington a Tel Aviv, sommati ad altri pacchetti d'incentivo, é stata troppo allettante per poter venire scartata.

Inoltre, secondo i piani sionisti, l'Egitto, la Siria e l'Irak avrebbero dovuto ormai essere neutralizzate: il primo sotto il giogo dei Fratelli Musulmani, le altre due totalmente balcanizzate e distrutte come stati nazionali.

Fortunatamente le cose sono andate in maniera molto diversa e non solo questi Stati non sono stati neutralizzati, ma alcuni si sono anche rinforzati, tornando in grado di tenere testa alle prepotenze di Tel Aviv.

Si può quindi immaginare il vero e proprio panico che ha colto i comandi dell'aviazione sionista quando si é diffusa la notizia che, in seguito alla politica ricattatoria e sanzionatoria degli Usa, la Turchia ha iniziato a considerare la possibilità di dotarsi di jet Sukhoi, notoriamente superiori ai 'barilotti' made in Usa.

La Lobby a Sei Punte si é quindi scatenata, sia negli Stati Uniti che in Russia; per cercare di convincere Mosca a non vendere i Sukhoi ad Ankara e di forzare Washington a vendere gli F-35 ai Turchi, ma in versione ulteriormente degradata, in maniera da preservare, artificialmente, un 'vantaggio' a favore di Tel Aviv.

Però, se l'azione di convincimento verso gli Americani avrà quasi sicuro successo, molto più in "forse" è quella rivolta verso la Russia.