Lo stesso rapporto della Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo che ha certificato ufficialmente il tracollo degli investimenti stranieri in Arabia Saudita (con un meno cinque miliardi e cento milioni di dollari Usa dal 2016 al 2017) ha invece rilevato che verso l'Iran gli investimenti stanno letteralmente 'volando'.
Nell'anno fiscale 2017 infatti essi hanno superato la soglia dei cinque miliardi di dollari Usa, mentre nel 2016 erano stati tre miliardi e 372 milioni.
La Repubblica Islamica dell'Iran, impegnata a proporsi come partner credibile dello spazio di cooperazione e crescita eurasiatica nello scenario mediorientale, ma anche aperta ai progetti di sviluppo col Pachistan, coi vicini dell'Asia Centrale e che guarda decisamente verso la Cina e l'Estremo Oriente si é rivelata una meta molto più lucrativa e attraente della esausta petromonarchia wahabita, che può offrire solo una tipologia di prodotti (il petrolio e i correlati).
L'Iran invece ha un'economia diversificata ed avanzata, con risorse minerali, agricoltura, cantieristica, industria pesante e leggera e un settore di alta tecnologia che ha pochi uguali nell'Asia e quasi nessuno nella regione.
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