Come abbiamo ribadito e segnalato più e più volte tra i Governi siriano e irakeno vi é pieno accordo nel permettere alle forze dei due paesi di colpire obiettivi dell'ISIS anche nel territorio del vicino, per garantire una più pronta e rapida scomparsa anche degli ultimi rimasugli del sedicente 'califfato'.
In particolare negli ultimi mesi le forze irakene sono state molto attive nell'individuare e sopprimere cellule e gruppi rimanenti del Daash oltre la frontiera occidentale.
Nel corso delle ultime 48 ore a più riprese jet di Bagdad (sembra i vecchi F-16 venduti dagli Usa) hanno colpito bersagli nell'Est della Siria.
Nelle ultime ore sembra confermato che anche l'artiglieria convenzionale delle unità di mobilitazione popolare Hashd al-Shaabi si sia unita al martellamento.
Una fonte affidabile ci ha rivelato che l'individuazione dei bersagli da colpire sarebbe stata effettuata dall'unità di intelligence irakena nota come "I Falchi", un gruppo sul quale abbiamo presto intenzione di preparare un post speciale per i nostri lettori più affezionati.
La collaborazione tra i 2 paesi e' la giusta risposta all aggressione terrorista
RispondiEliminac'e' una invasione turca al nord iraq e questi bombardano l'isis che oramai esiste solo nelle zone controllate dalla turchia, cellule dell'isis stanno ferme ad aspettare un bombardamento con armi pesanti?vadano in afghanistan dove ogni giorno uccidono centinaia di loro "fratelli" sciiti.
RispondiEliminatutti strategoi dietro il PC
EliminaL'unica soluzione, per la coalizione a guida russa (con l'Iran come alleato principale in Asia) sarebbe stata quella di destabilizzare il nemico - esattamente come fa l'Asse del Male - in modo indiretto, con l'afflusso di "volontari" e armi, seminando il caos fra i sauditi, gli ebrei e i turchi.
RispondiEliminaSic et simpliciter.