Un ragazzo di appena 17 anni é l'ultima vittima delle continue aggressioni armate perpetrate dalle forze armate di Israele contro il ghetto assediato di Gaza; lo sfortunato giovane é stato crivellato dai colpi dei tiratori di Tel Aviv mentre transitava vicino al limite orientale del campo profughi di Mughazi, nella parte centrale della Striscia, secondo quanto riportato e verificato dall'Agenzia France Presse.
Israele si arroga il diritto di imporre vere e proprie "zone della morte" all'interno della Striscia di Gaza, facendo aprire il fuoco con mitragliatrici e fucili di precisione ai suoi cecchini, veri campioni di tiro al bersaglio quando si tratta di sparare su contadini, donne oppure ragazzini in cerca di detriti di cemento da portare ai laboratori palestinesi che, frantumandoli, ne ricavano malta di cattiva qualità con cui cercare di ricostruire qualche riparo in muratura per le migliaia di senzatetto lasciati dall'ultimo "pogrom" militare sionista.
Nella giornata di ieri era toccato ai "coraggiosi" piloti con la stella di davide esercitarsi nel tiro al civile, con una serie di attacchi aerei contro obiettivi civili che hanno lasciato sul terreno sette feriti (tre dei quali gravissimi) e un morto: il ventinovenne Mousa Ishteiwi. Di fronte a questo prolungato e pianificato massacro di civili la comunità internazionale esercita la solita, usuale reazione di fronte ai crimini contro l'umanità del "popolo eletto"...tace e non prende nessuna iniziativa.
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