martedì 9 agosto 2011

Nabih Berri: "Bisogna cercare di disarmare lo Stato sionista, non le forze della Resistenza!"


Il Presidente della Camera Libanese, Nabih Berri, leader del movimento sciita secolare Amal, intervenendo a una cena dell'Iftar nel quartiere di Biel, a Beirut, si é trattenuto coi suoi ospiti facendo alcune considerazioni e rilasciando alcune dichiarazioni ispirate dai recenti fatti di cronaca sul confine meridionale, come sempre incentrati attorno a violazioni della sovranità libanese da parte di Israele, condotta provocatoria e persino aggressiva delle sue truppe.

Berri ha ricordato come, in tutta la storia (purtroppo molto lunga) delle sue aggressioni contro il Libano, Israele abbia sempre volontariamente e metodicamente preso di mira obiettivi e infrastrutture civili, nel tentativo evidente di disseminare divisione e ostilità fra le varie componenti della società del Paese dei Cedri e che, cosa quasi più grave, una parte politica (quella conservatrice/falangista che si rifà alla coalizione di Saad Hariri) si é prestata a questo gioco, sperando, mettendosi al servizio dei sionisti, di poter prevalere contro la coalizione progressista/riformista.

"Anziché chiedere ossessivamente il disarmo della Resistenza, che proprio cinque anni fa, armi in mano, ha difeso l'integrità e l'inviolabilità del territorio libanese non per sé sola, ma per tutti i cittadini e gli abitanti di questo Paese, forse bisognerebbe trovare il modo di disarmare lo Stato ebraico", ha quindi concluso Berri, prima di annunciare, in chiusura, che presto il Parlamento di Beirut finalizzerà il disegno di legge per lo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi in mare aperto, la cui spartizione con Israele ha fatto recentemente salire la tensione tra la Baabda e Tel Aviv.
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