Il Ministro egiziano Mohamed Kaml Amir ha dichiarato che la Comunità internazionale nel suo complesso e il cosiddetto "Quartetto" in particolare sono da considerarsi direttamente responsabili della recente decisione del Governo sionista di ampliare con 1.100 'unità abitative' gli insediamenti illegali in Cisgiordania; decisione perircolosa e provocatoria, che deriva dall'incapacità del consesso delle nazioni di far pagare a Israele il fio delle sue violazioni e delle sue violenze contro la Palestina e i Palestinesi.
La dichiarazione arriva dagli Usa, dove il Ministro si trova attualmente in seguito alla convocazione dell'Assemblea Generale ONU che dovrà, tra l'altro, valutare la richiesta di Abbas e della fazione Fatah di riconoscere uno Stato palestinese sui confini indicati dalla Risoluzione 242 del Consiglio di Sicurezza. Amir ha dichiarato che "la costante scelta di iniziative provocatorie e illegali da parte israeliana é garantita dall'inattività dei paesi occidentali, sempre pronti a condonare e passare sopra alle atrocità più palesi: l'assedio di Gaza, la strage della Mavi Marmara, il costante aumento delle colonie illegali!".
Amir ha dichiarato "tutta la preoccupazione egiziana" riguardo la continua metastasi degli insediamenti, che sono stati ingranditi negli ultimi mesi da ben seimila unità abitative "uno stato dei fatti facilitato anche dal totale caos in cui versa l'Anp, ansiosa solo di arrestare oppositori politici di parte palestinese". Il Ministro ha rivolto un ammonimento al regime ebraico, avvertendolo che sarà considerato pienamente e totalmente responsabile delle conseguenze di queste scelte sbagliate e arroganti.
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