Truppe israeliane nella serata di ieri hanno lanciato un attacco cieco e ingiustificato contro installazioni residenziali nella parte settentrionale della Striscia di Gaza, esattamente (e non può essere certo una casualità) alla vigilia dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che dovrebbe ratificare il riconoscimento di uno Stato di Palestina all'interno dei confini riconosciuti nel 1967 con la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza numero 242.
L'attacco, concentratosi con particolare violenza nel settore Nordorientale di Gaza, con fuoco di artiglieria e di carri armati, é stato testimoniato con grave rischio per l'incolumità personale da un coraggioso corrispondente di PressTV, l'emittente 'all news' in lingua inglese della Repubblica islamica dell'Iran. A quanto pare, anche diverse ore dopo il termine dell'attacco, sembra che i servizi d'emergenza della Striscia assediata non abbiano verificato perdite umane, per quanto invece i danni materiali siano vasti ed estesi.
Anche la "sola" distruzione o danneggiamento di abitazioni costituisce una grave emergenza per il ghetto palestinese assediato, dove ricordiamo che migliaia e migliaia di persone sono ancora senzatetto dai tempi del 'pogrom' militare sionista di "Piombo Fuso" a causa dello strangolamento economico che impedisce il libero afflusso di prodotti necessari all'industria edilizia come cemento, armature di metallo, ghiaia e mattoni.
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