Lo Yemen ormai é a un passo dalla guerra civile; mentre proseguono senza interruzione le proteste che hanno ormai paralizzato il paese arrivano da più parti notizie di scontri armati tra unità dell'esercito rimaste fedeli al dittatore Ali Abdullah Saleh e altre forze passate invece a sostenere le ragioni dell'opposizione che chiede sue immediate dimissioni e una rapida transizione verso la democrazia dopo quasi trentun anni di regime autoritario.
Nelle ultime ore sembra che almeno quattro voli internazionali siano stati dirottati dall'hub della capitale verso l'aeroporto della città di Aden, nel Sud del paese; la notizia é stata diffusa dall'agenzia statunitense Associated Press, che ha citato come fonte un 'funzionario governativo che ha parlato in condizione di anonimato'; inoltre nella giornata di ieri sembra che manifestanti disarmati e militari passati con l'opposizione abbiano preso il controllo di avamposti della Guardia repubblicana, corpo di 'pretoriani' del regime comandati dal figlio del dittatore Ahmed Saleh.
E sarebbero proprio gli uomini della Guardia repubblicana i responsabili del massacro di 35 dimostranti avvenuto nel week-end e del bombardamento con razzi da 122 millimetri che ieri avrebbe colpito la base della Prima Divisione Corazzata, la formazione comandata dal Maggior Generale Ali Mohsen al-Ahmar (foto sopra) che da lungo tempo é passata con l'opposizione. Secondo l'agenzia ufficiale cinese Xinhua l'installazione militare, situata poco a Nord della capitale, sarebbe stata colpita da numerosi razzi caduti tutti nella sua parte meridionale e si lamenterebbero diverse vittime.
La Xinhua ha citato come fonte un Colonnello dell'esercito, senza specificarne il nome.
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