Il Presidente della Repubblica Islamica Mahmoud Ahmadinejad e il suo collega russo Dimitri Medvedev hanno enfatizzato l'importanza di una rapida pacificazione della Siria, che determini la neutralizzazione degli elementi armati sostenuti dalle potenze straniere interessate al rovesciamento violento del Governo legittimo e che permetta allo sforzo riformatore iniziato proprio dal Presidente Assad e che tra soli tre giorni vedrà la ratifica della nuova Costituzione pluralista di proseguire, approfondirsi e sfociare infine in nuove elezioni politiche che dovrebbero tenersi in primavera.
Sia Ahmadinejad che Medvedev hanno espresso il loro accordo sull'importanza di favorire stabilità, sviluppo e pace nella regione, che invece gli imperialisti occidentali e sionisti vorrebbero fratturata da guerre e violenza, in maniera da poter meglio dominarne le popolazioni locali e depredarne le risorse naturali; anche il loro contegno durante gli ultimi mesi, col sostegno prestato a ogni genere di provocatori estremisti, fra cui anche i fanatici di Al-Qaeda (fedeli ascari quando si tratta di spargere caos e terrore con cui poi giustificare i loro 'interventi umanitari), parla più chiaro di ogni dichiarazione congiunta russo-iraniana.
Teheran e Mosca si sono dette anche d'accordo ad approfondire ulteriormente le loro relazioni economiche, culturali e la loro intesa diplomatica, che cresce e si rafforza vieppiù quanto più confrontazionali, ostili e minacciosi si mostrano i paesi occidentali e gli Usa. L'Iran é osservatore del Patto di Cooperazione di Shanghai, che unisce Russia, Cina, Kirghisistan, Uzbekistan e Tajikistan e Khazakistan, fin dal 2005 e recentemente ha ricevuto l'invito ufficale a entrare nell'organizzazione.
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Spashiba Santa Madre Russia!
RispondiEliminaGrazie orgoglioso e puro Iran!