sabato 24 marzo 2012

Ancora manifestazioni di protesta e dissenso nella città sciita di Qatif, il popolo ne ha abbastanza della violenza di Riyadh!


Nonostante l'intensificarsi della violenta e brutale repressione voluta dalla Casa di Saoud non si placa né si arrestano le dimostrazioni nell'Est dell'Arabia Saudita, che anzi, aumentano di numero e di intensità e potrebbero fungere da detonatore per una più vasta campagna di disobbedienza e ribellione di cui forse i primi prodromi si sono già avvertiti negli scorsi giorni.

L'ultima di questa manifestazioni, nella cittadina di Qatif, ha visto migliaia di persone scendere in strada con foto e cartelli inneggianti ai leader dissidenti arrestati e tenuti in incommunicado nelle galere reali, chiedendo il loro rilascio immediato e la fine di tutti i trattamenti discriminatorii contro gli sciiti, il venti per cento degli abitanti del paese, da sempre considerati cittadini di "serie B" nonostante che proprio dalle loro province si estragga la maggior parte del greggio che finanzia il sardanapalesco stile di vita della corte sunnita di Riyadh.

Ma iniziano a diffondersi anche richieste differenti, che potrebbero preludere al diffondersi di un movimento secessionista volto alla separazione della fascia costiera orientale dal resto del paese, creando un nuovo stato arabo a maggioranza sciita.
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