Nel corso di una conferenza stampa recentemente rilasciata il Premier palestinese Ismail Haniyeh ha dichiarato che, nonostante i gravi effetti dello strangolamento economico sionista, le finanze del Governo palestinese sono solide e in salute. Senza l'assedio imposto dallo stato ebraico la Striscia di Gaza potrebbe tranquillamente fare concorrenza al Libano o al vicino Egitto come attrattvità per gli investimenti, richiamo turistico, organizzazione di meeting e simposi, livello delle sue strutture universitarie...l'unico modo che Tel Aviv ha trovato per evitare il "boom economico" di Gaza sotto l'amministrazione di Hamas é stato quello dell'assedio e della continua aggressione militare alle sue strutture produttive e lavorative.
La conferenza, tenuta nel corso di una cerimonia organizzata nella giornata di ieri dalla Società Palestinese dei Ragionieri e dei Revisori Contabili, é stata accompagnata da una notevole messe di dati riguardo l'attuale situazione pecuniaria della Striscia, alcuni dei quali rivelati per la prima volta. Ad esempio é ora ufficiale che, al momento di prendere ufficialmente il controllo di Gaza dopo averne cacciato le forze golpiste di Fatah che inutilmente avevano cercato di ribaltare con le armi il risultato delle regolari elzioni del 2006 Haniyeh e soci avevano trovato una cassa "in rosso" di ben 1 miliardo e 200 milioni di dollari e nessuna fonte di finanziamenti.
Oggi, grazie alle donazioni di ONG, stati arabi, partiti musulmani e altri benefattori, che arrivano copiose e senza addentellati politici o altri vincoli e condizioni (come gli ipocriti 'aiuti' UE e USA, elargiti a Fatah per anni in cambio della castrazione del suo apparato militare e dell'umiliante 'riconoscimento' di Israele, che l'organizzazione del cacicco Abbas non aveva alcuna liceità di rilasciare) permettono al Movimento musulmano di Resistenza di pagare ogni mese 42mila stipendi e gestire un budget mensile di oltr 30 milioni di dollari Usa.
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