I sette, a primi accertamenti, sarebbero risultati collegati con il "Movimento Futuro" del politico filo-Usa e filo-israele Saad Hariri (a sua volta saudita di nascita e strettamente connesso coi movimenti estremisti sunniti in Libano) ma ancora più straordinaria sarebbe risultata la connessione tra altri membri del gruppo e la milizia falangista delle 'Forze Libanesi' comandata dall'assassino mafioso Samir Geagea (scarcerato dall'ergastolo a causa di una sentenza politicamente motivata al tempo della fasulla 'rivoluzione colorata' in Libano). Ciò che dimostra come non siano solo gli estremisti sunniti, ma tutti i politici filoisraeliani e filoimperialisti a essersi mobilitati a favore dei terroristi in Siria. Cosa logica del resto visto che l'insorgenza wahabita serve solo a portare avanti gli interessi sionisti nella regione.
Inoltre il quotidiano libanese Al-Manar avrebbe ricevuto conferma da fonti anonime qatariote che a Doha i servizi segreti dell'Emiro Al-Thani avrebbero perso i contatti con i sei agenti che controllavano la rete di comunicazione delle bande qaediste in Siria, elemento che confermerebbe l'asserzione fatta ieri dalle forze siriane di avere "smantellato" le comunicazioni dei gruppi terroristi. Il comunicato di ieri parlava di "apparecchiature turche" ma può benissimo darsi che l'hardware per le telecomunicazioni sia stato acquistato dal Qatar e poi veicolato ai mercenari tramite la Turchia o con l'aiuto e il sostegno di personale turco.
Intanto la CIA, l'MI6 e i servizi segreti francesi avrebbero lanciato un appello ai loro operativi in Siria di "abbandonare al più presto" le zone dei combattimenti per evitare di venire catturati dalle avanzanti e vittoriose forze governative.
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