Come avevamo già indicato in nostri contributi precedenti, le ambigue e minacciose parole proferite dal Segretario attuale dell'AMIA (associazione 'culturale' ebraica) al momento della ratifica dell'accordo bilaterale per una commissione d'inchiesta congiunta sull'attentato del 1994 tra Baires e Teheran, lasciavano intendere che come 'punizione' per questa decisione l'Argentina potesse subire un nuovo attacco terroristico, ma da parte di chi?
In un messaggio recentemente rilasciato la Presidente argentina Christina Kirchner ha evidenziato come, pronunciando quell'enigmatica e funesta previsione, Guillermo Borger ha parlato "come se fosse stato in contatto con un'agenzia di spionaggio straniera e che la invitasse ad attivarsi contro l'Argentina 'colpevole' di aver scontentato i suoi pregiudizi".
La Kirchner, i membri della sua maggioranza e i partiti che sostengono il Governo in carica hanno più volte spiegato che l'inchiesta congiunta con l'Iran non ha nessun significato ostile a Israele o alla comunità ebraica argentina, di cui lo stesso Ministro degli Esteri che ha siglato il protocollo con il Ministro iraniano Salehi é orgoglioso rappresentante.
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