Ancora una volta l'amico Ali Reza Jalali, di cui abbiamo recentemente segnalato la prima fatica saggistica, ci é venuto in aiuto offrendoci riflessioni e possibili pronostici sulle prossime elezioni presidenziali in Iran.
Il prossimo 14 giugno gli iraniani dovranno recarsi alle urne per scegliere il successore di Ahmadinejad; di seguito riportiamo i nomi e le informazioni riguardo ai principali candidati in lizza:
1- Said Jalili, attuale segretario generale del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale (nominato qualche anno fa dal presidente Ahmadinejad), capo negoziatore iraniano per la vicenda del nucleare col gruppo internazionale del cosiddetto “5+1”. Verosimilmente il suo bacino elettorale saranno i ceti popolari, i giovani rivoluzionari e coloro che hanno istanze antimperialiste più marcate.
2- Ali Akbar Velayati, ex Ministro degli Esteri tra gli anni ’80 e ’90, consulente della Guida per gli affari internazionali. Velayati prenderà i voti della borghesia religiosa, dei commercianti tradizionalisti e di chi è interessato alla stabilità economica ed istituzionale come principio supremo. Velayati è una persona che mette d’accordo diversi partiti e gruppi di potere.
3- Qalibaf, attuale sindaco di Tehran, ben visto da certi ambienti “liberal” della metropoli iraniana.
4- Haddad Adel, ex presidente del parlamento iraniano, uomo equilibrato, ma poco carismatico; può essere considerato come una via di mezzo tra Qalibaf, Velayati e Jalili. In un contesto del genere rischia di rimanere schiacciato dal maggiore carisma degli altri candidati.
5- Hassan Rohani, dirigente di uno dei più importanti centri di ricerca strategica dell’Iran, ex responsabile dei negoziati sul nucleare iraniano con le potenze internazionali al tempo del governo Khatami, secondo alcuni, tra i principali sponsor e strateghi del caos post-elettorale in Iran nel 2009. Vicino ad alcuni leader politici e centri economici influenti del paese mediorientale, ha il sostegno di molti gruppi della sinistra islamica e dei riformisti. E’ considerato molto legato all’ex presidente Khatami, così come anche a Rafsanjani. Fu tra i principali sostenitori di Musavi nel 2009.
Infine, più in posizione da 'outsider', troviamo Moshen Rezaei, Mohammed Reza-Aref e Mohammed Gharazi, le cui chance di emergere vittoriosi dalla contesa elettorale sono a nostro avviso molto limitate ma che possono sfruttare questa occasione per rendersi conosciuti al grande pubblico e portare avanti una carriera politica proiettata nel futuro.
E' ancora presto per delineare un'ipotesi sull'esito della consultazione, ma è chiaro che la sfida si profila, come spesso accade in Iran, molto combattuta e la campagna elettorale, inizata ufficiosamente già da diverso tempo, porterà solo nell'ultima settimana antecedente al voto ad un delineamento maggiore. In generale però possiamo dire che Said Jalili, è uno dei papabili per la vittoria finale, magari incalzato da Velayati e Qalibaf. I temi più importanti della campagna elettorale sono stati e saranno quelli riguardanti le politiche economiche, la promozione della stabilità istituzionale e sociale e i rapporti con l'Occidente.
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