Invece che sprecare centinaia di milioni di dollari nel tentativo fallimentare di spodestare il Presidente siriano Bashir al-Assad, i principi sauditi avrebbero fatto meglio a concentrare la loro attenzione e le loro risorse sulla grave situazione dell'economia interna, che vede fasce sempre più larghe della popolazione alle prese con crescenti difficoltà e rischia di mandare in 'corto circuito' il tacito patto 'tirannia in cambio di prosperità' che ha tenuto nel sopore qualunque rivendicazione politica da parte della cittadinanza dell'ultima monarchia assoluta della Terra negli ultimi trenta-trentacinque anni.
Con un tempismo e una modalità che assomigliano a quelle dell'incidente che fece detonare la rivolta tunisina anti-Ben Ali (dittatore nordafricano ora ospite latitante proprio della corte corrotta di Casa Saoud) un venditore ambulante di frutta e verdura della capitale, tale Surehi (il nome proprio non é stato rivelato) si é cosparso di combustibile e si é dato fuoco per protesta contro il sequestro della sua merce da parte della polizia regia.
Il disgraziato, trasportato d'urgenza al più vicino ospedale, é tuttavia spirato per le conseguenze delle ustioni di terzo grado che aveva riportato. Non é il primo caso di auto-immolazione che avviene in Arabia Saudita e man mano che il tempo passa e che la situazione interna peggiora e si aggrava ci domandiamo quanto tempo dovrà ancora passare prima che esploda una sollevazione di massa contro Casa Saoud.
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