Non c'é proprio niente da fare per gli sgherri wahabiti allineati coi partiti filoamericani e filosauditi della coalizione '14 Marzo' che sognavano di trasformare Tripoli Siriaca nel 'Pachistan della Siria', il retrofronte dove i terroristi istigati dalla blasfema alleanza che unisce NATO, Usa, Israele, Turchia, Qatar e Arabia Saudita potessero rifornirsi, addestrarsi e riposarsi prima di tornare in Siria a fare stragi contro la popolazione civile indifesa.
Adesso che tutta la zona di confine Occidentale col Libano é saldamente sotto controllo delle forze regolari del Presidente Assad (a vario titolo e in vari modi aiutate dai militanti di Hezbollah) i loro sogni di giocare una parte determinante nella caduta di Damasco da perno dell'Asse della Resistenza si traduce in meschini e infantili tentativi di 'vendicarsi' sugli alawiti di Jabal Mohsen, da sempre schierati a favore della Siria.
Ma anche questi tentativi si stanno rivelando vani, come dimostra il recente bilancio secondo cui tre militanti wahabiti (due del miserabile quartiere di Bab al-Tabaneh, uno proveniente da altri paraggi di Tripoli) sono morti e molte dozzine sono rimasti feriti in scontri con l'Esercito regolare, schieratosi a difesa del quartiere alawita, e con gli abitanti stessi di Jabal Mohsen, di cui purtroppo uno ha perso la vita.
Sempre più evidente é il fatto che se ricadesse in mano a Saad Hariri e ai suoi amici filo-terroristi il Libano non sarebbe mai più indipendente e autonomo e che solo una convinta adesione agli ideali della Resistenza incarnati dall'Alleanza 8 Marzo può preservare la libertà di Beirut e di tutti gli abitanti del Paese dei Cedri.
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