Mentre una parte dell'Egitto festeggia e si rallegra per la deposizione e l'arresto più o meno velato del Presidente Mohammed Morsi (per il quale non proviamo alcuna simpatia ma che ricordiamo essere comunque stato regolarmente eletto con consultazioni democratiche) la parte di paese che ancora lo sostiene non esita a versare il proprio sangue protestando e contestando l'intrusione delle Forze Armate nella vita pubblica del Paese.
Sono riportati quattro morti e numerosi feriti nella piccola città costiera di Marsa Matruh, uccisi quando le forze di sicurezza hanno assaltato per riconquistarlo il quartier generale di polizia della cittadina, che era stato occupato da manifestanti legati all'Ikhwan musulmana, un altro morto, sempre tra i sostenitori del Presidente-eletto si sarebbe avuto ad Alessandria/Iskandriya.
Anche Aisut e Gharbiya sarebbero state luogo di violenti scontri tra forze dell'ordine e manifestanti pro-Morsi. Intanto é stato confermato che i militari intervenuti a deporre Mohammed Morsi avrebbero sospeso la Costituzione e nominato il Capo della Suprema Corte Adli Mansour come Capo di Stato 'traghettatore' verso un nuovo processo elettorale che dovrebbe dotare (chissà quando) il Paese di un nuovo Parlamento e Presidente.
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