lunedì 7 ottobre 2013

La Fratellanza Musulmana cerca di attaccare le manifestazioni in ricordo della Guerra del Ramadan: 50 i morti!

Per gli Egiziani di qualunque tendenza politica il ricordo della Guerra del Ramadan del 1973, quando i commandos di Saad Shazli sfondarono la Linea Bar-Lev riconquistando il Sinai e le batterie di missili 'Qvadrat' e 'Malyutka' distrussero dozzine di jet e centinaia di carri armati sionisti costringendo Nixon ad attivare i piani di mobilitazione NATO previsti in caso di guerra convenzionale in Europa e a ricattare i Colonnelli fascisti greci per far fare scalo ai jet da trasporto impegnati a rimpinguare l'arsenale sionista falcidiato dalle perdite, costituisce un fortissimo motivo d'orgoglio nazionale.

Si può solo immaginare quanto odio, vero e proprio odio, abbia causato nei ranghi della popolazione il tentativo settario e miope dell'Ikhwan di mobilitare poche migliaia di fanatici nel tentativo di forzare i blocchi eretti da polizia e forze di sicurezza a protezione del raduno di Piazza Tahrir dove cittadini di ogni estrazione rendevano omaggio al quarantesimo anniversario delle battaglie del '73 domandando la chiusura dell'ambasciata sionista, l'interruzione dei rapporti con Tel Aviv e il ripudio del Trattato di Camp David.

Infine, la reazione delle forze governative contro gli assalti dei fanatici dell'Ikhwan, che sono arrivati nuovamente all'uso di armi da fuoco, ha causato una cinquantina di morti tra il centro della capitale e i distretti di Garden City, Manial e Shubra al-Kheima.

1 commento:

  1. Hanno agito malissimo i militari egiziani, ne hanno ammazzati troppo pochi, chi non ha affetto per la propria Patria e per i valorosi che la difendono non merita di vivere.
    Ivan

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