giovedì 8 settembre 2011

Il Muro attorno all'ambasciata sionista fa infuriare i cairoti: "Abbatteremo questo e abbatteremo quello attorno a Israele!"



Quando si dice: peggio la toppa del buco; il muro di cemento fatto erigere dalla Giunta militare del Maresciallo Tantawi per separare l'edificio dell'ambasciata israeliana al Cairo dalle massicce manifestazioni di piazza che la vorrebbero vedere chiusa una volta per tutte, lungi dal 'disinnescare' la tensione attorno a quello che tutti gli Egiziani considerano un doloroso simbolo della svendita del loro orgoglio nazionale compiuta a Camp David da Anwar Sadat, é riuscito solo a focalizzare ancora più rabbia e attenzione attorno all'oggetto del contendere.

"E' una provocazione insopportabile" spiega uno dei dimostranti "anche perché dimostra che Israele riesce a sopravvivere solo con barriere, separazioni, muri, dimostra la sua natura aliena e incompatibile con questa regione"; poi é il turno di un altro manifestante a rincarare la dose "Israele ha esportato in Egitto il suo mini-apartheid". Il paragone con l'odiosa e illegale barriera con cui il regime ebraico porta avanti la sua persecuzione e le sue politiche di disgregazione del tessuto sociale, economico e demografico palestinese é sufficiente a infiammare di ulteriore sdegno l'intera folla.

Una ragazza conclude le sue dichiarazioni ricordando che "In tutto il corso della Storia le mura non hanno mai protetto nessuno" e, ricordando il fato ultimo di alcune 'barriere impenetrabili' come la Grande Muraglia, la Linea Maginot e il Muro di Berlino (e per esteso l'intera Cortina di Ferro), non si può fare altro che darle ragione. Auguriamo ironicamente 'buona fortuna' ai sionisti rinserrati dietro le loro asfittiche muraglie e assediati nei loro fortini di propaganda e menzogne...ne avranno estremo bisogno!

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