Sempre più profondo l'impegno diplomatico russo nei confronti del Paese dei Cedri: ormai é chiaro che Mosca ha una strategia ampia e comprensiva per il Medio Oriente che non si basa sterilmente sul confronto violento con i propri avversari (cifra caratteristica dell'imperialismo cafone Made in Usa) ma vuole invece coinvolgere e ricompensare quegli attori politici che siano disposti ad abbandonare posizioni distruttive e assumere ruoli positivi, come ad esempio la Turchia e persino la cosiddetta 'opposizione moderata' siriana.
Il Viceministro degli Esteri Bogdanov, recentemente tornato in Libano (dopo la precedente visita dell'anno scorso) ha incontrato il Segretario Generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, insieme all'Ambasciatore russo Aleksandr Zasypkin e dal responsabile del movimento sciita per le Relazioni Internazionali Ammar Musawi.
Non sono stati rilasciati dettagli riguardo gli argomenti toccati dal quartetto nel corso dell'incontro, che pure si é protratto a lungo; siamo quindi certi che, da maestri della diplomazia quali sono sempre stati, gli inviati del Cremlino in Libano stiano tessendo una trama ampia e complessa, che (speriamo) potrebbe stabilizzare una volta per tutte un'area compromessa e travagliata da decenni di maldestri interventi occidentali e americani.
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