Più le cose vanno male sul campo di battaglia per i tagliagole dell'ISIS e più essi devono ricorrere alla politica del terrore anche tra i loro ranghi per reprimere dissenso interno, diserzioni e fughe. E' successo di nuovo a Est di Deir Ezzour, nella cittadina di Mayadin, dove quaranta takfiri sono stati uccisi con un colpo alla testa per avere rifiutato di andare all'assalto contro le stesse posizioni siriane di fronte alle quali erano rimasti "scarpe al sole" centinaia di loro compagni.
Molti dei giustiziati erano Sauditi, il che potrebbe annunciare scissioni e settarizzazioni tra le fila del 'califfato'; staremo a vedere e vi terremo aggiornati.
Nella scorsa giornata di lunedì, altri 17 tagliagole del 'Daash' erano rimasti uccisi in una faida interna in Irak; il libico Abu Huzaifa, comandante dell'ISIS nella zona di Raqqa, é stato ucciso da un takfiro siriano. Telefonando di nascosto all'agenzia ARA un Siriano fedele al Governo ha detto che l'uccisione é seguita a una lite quando i luogotenenti del libico si sono rifiutati di portare i loro uomini all'attacco nella Provincia di Hasakah.
Il comandante libico inizò a insultare e minacciare i suoi sottoposti, dicendo che avrebbe chiamato la 'polizia' interna dell'ISIS e li avrebbe fatti giustiziare al che il takfiro siriano gli ha sparato in testa.
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