Nel giugno 2014 l'ISIS, accuratamente "coltivato" e nutrito dagli Usa come 'arma segreta' contro un Irak democratico e filo-iraniano, veniva scatenato contro la Mesopotamia, dilagando da Mosul a Tikrit a Kirkuk (guardacaso, tutte 'roccaforti' del regime di Saddam Hussein, ma ciò era solo logico visto che il cosiddetto 'califfato' riciclava tutti gli 'asset' del passato regime che ancora erano disponibili...) e arrivando a minacciare Najaf e Bagdad.
Ma, ad affrontare quella minaccia, per effetto dell' "Appel aux Armes" lanciato contemporaneamente da Nouri al-Maliki e dall'Ayatollah Sistani, sono sorte le masse delle milizie di Mobilitazione Popolare (Hashd al-Shaabi), equipaggiate ed addestrate con l'aiuto della Repubblica Islamica Iraniana e della sua Guardia Rivoluzionaria, che riuscirono a bloccarne l'avanzata e, in seguito, ricacciarla indietro.
Finora le milizie hanno liberato qualcosa come 983 villaggi e cittadine, otto distretti, sedici circoscrizioni, sette aeroporti e sette basi militari.
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