Malamente ridotto dallo scontro, con un parziale allagamento di vari settori che ne ha compromesso assetto e velocità, l'unità della US Navy é stata trainata al sicuro nel porto nipponico di Yokosuka da un nugolo di rimorchiatori, come si vede dalla foto d'apertura.
Una volta gettata l'ancora, é stato anche risolto il caso dei sette marinai dispersi, che si presumevano morti e caduti in mare in seguito allo scontro.
I sette, ormai cadaveri, sono stati trovati in diverse zone del ponte dell'unità che era rimasto inaccessibile in seguito ai danni riportati nello speronamento.
Nonostante tutte le distanze politiche e ideologiche che ci separano dalla piratesca marina da guerra americana e da quanti (per disparati motivi) servono nei suoi ranghi, invitiamo i nostri lettori a rendere silenzioso omaggio a quei morti secondo la consuetudine latina della 'pietas'.
Almeno i loro congiunti avranno una salma da mettere nella bara e da piangere.
Incredibile e meraviglioso questo regno di Dio, anche i tiranni che agiscono come se vivessero in eterno muoiono, persino i sionisti prima o poi muoiono,
RispondiEliminaNon ho più minuti in omaggio da spendere per loro, li ho spesi tutti per le vittime dei tiranni
ma anche no
RispondiEliminaSignor Kahani, Lei è un Signore!
RispondiEliminama chi era il comandante di quella nave schettino ? che cialtrone, da fucilare subito..
RispondiEliminaVerrà aggiustata e rinominata in "Autodestroyer"
RispondiEliminaTroppo gentile, ma è una persona tutta d'un pezzo.
RispondiEliminaRicorda la barzelletta (o fatto vero?) della nave yankee che intima al guardiano di un faro di "spostarsi dalla rotta" della Flotta
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