Chi ci segue da tempo sa molto bene con quanta attenzione abbiamo seguito le vicende della milizia sciita afghana Firqa Fatamyoun, che oltre ad aver difeso il santuario damasceno di Sayyida Zainab ha preso parte a importantissime battaglie contro i takfiri in diverse zone del Paese.
Adesso presentiamo al nostro affezionato pubblico quest'opera del pittore Hasan Ruholamin, che ha messo il suo talento all'opera per fissare su tela l'umiltà e lo spirito di sacrificio di questi combattenti, evidentemente affascinato da come persone provenienti da un paese tanto tormentato possano aver risposto al grido d'aiuto di un'altra nazione, minacciata dalle stesse forze che hanno trasformato la loro patria in un Inferno.
Secondo il vostro affabile caporedattore, questa tela dimostra come, nelle culture ancora permeate di Fede, l'arte possa esprimere bellezza, cosa ormai impossibile nell'Occidente preda del nichilismo e della degenerazione.
Ma cosa sarebbe, la Madonna?
RispondiEliminaÈ la stessa domanda che mi sono fatto io, cosa rappresenta quella donna velata?
RispondiEliminaLa morte
RispondiEliminaMolto bello, peccato non sapere l'interpretazione del pittore... Potrebbe essere la Madonna, o la morte, o la vittoria, o la gloria dei caduti, o semplicemente è la madre patria che non ha bisogno di un volto umano ma che tutti sanno istintivamente che è lì e vogliono servirla. Arzegan
RispondiEliminaUna Madre che piange un figlio.
RispondiEliminaIn sincerità credo che sia Sayyida Zainab, la discendente di Maometto a cui é dedicato il santuario del Rif Dimashq.
RispondiEliminaPerò sono belle anche tutte le vostre spiegazioni, che indicano come animi non abbrutiti dall'individualismo nichilista possano interpretare un messaggio 'alto' come quello offerto da questo quadro, ciascuno secondo la propria sensibilità particolare.
Potrebbe avere molteplici significati,il martirio,il sacrificio,la durezza del destino,forse una rappresentazione dell'ignoto.
RispondiEliminaW L'ASSE W L'INTESA