giovedì 1 settembre 2011

Israele continua le sue trame in Africa, dopo aver destabilizzato e smembrato il Sudan ora vuole usarlo come 'testa di ponte'!


Continuando un processo di infiltrazione e destabilizzazione dell'Africa nera in senso anti-arabo e anti-musulmano il Regime dell'Apartheid cerca, con crescente avventurismo e irresponsabilità di "recuperare" le posizioni che sta rapidamente perdendo nell'area Mediorientale e Nordafricana con la caduta di Ben Ali, Mubarak, Gheddafi e con le crescenti difficoltà incontrate dagli ultimi leader arabi filoamericani e filosionisti come i re giordani e sauditi e il presidente-dittatore yemenita. Del coinvolgimento israeliano nel terrorismo e nelle guerriglie sudanesi e darfuriane abbiamo già parlato a lungo, così di come tali movimenti siano stati foraggiati e riforniti di armi grazie al decisivo contributo delle mafie ebraiche russe e ucraine; ora che l'integrità territoriale del Sudan é stata sconciata grazie all'imbecillità della politica internazionale sempre pronta a credere alle balle mediatiche 'cucinate' dalla lobby mediatica filoisraeliana e ripetute ad arte da "esperti" tanto autoreferenziali quanto impresentabili come George Clooney (quello dei film) e Colin Powell (quello che spiegava all'ONU la minaccia dei 'furgoncini chimici di Saddam'), Israele passa alla "fase b" del piano: condurre un 'golpe morbido' in Sud Sudan e usarlo come agente prossimo dei suoi interessi nella zona.

Il primo passo di questa nuova strategia lo si é visto ieri quando il Vicepresidente del Parlamento sionista Daniel Danon si é recato nel Sudan secessionista, a Iuba, per 'dichiarare l'apertura ufficiale di rapporti diplomatici con il paese'. Il locale cacicco investito del dicastero degli Esteri, un ceffo a nome Deng Alor, ha accolto "il riverito ospite" con tutta la pompa servile del caso, non trascurando di alleggerire l'atmosfera formale del meeting indossando buffi copricapi tra cui, sembra di notare dalla foto sopra riportata uno "stetson" da cowboy. Danon ha ripetuto tutta una serie di banali piaggerie sulla 'felicità' israeliana per l'avvenuta secessione, promettendo che Israele "é ansioso di aiutare lo sviluppo dell'economia locale", come se lo Stato sionista abbia mai aiutato qualche economia che non fosse la propria.
Israele trasformò la Georgia in un suo 'stato fantoccio' infiltrandone il governo con elementi ebraici o comunque filosionisti, come Temur Yakobshvili, Lado Gurgenidze e Davit Kezerashvili...
In realtà Israele spera solo di poter vendere armi in quantità ai sudanesi secessionisti e poi magari scatenarli in qualche guerra come é stato fatto con la Georgia (anch'essa oggetto della 'generosità' israeliana) contro la Russia nel 2008 (ricordiamo che non andò 'benissimo' per gli alleati dei sionisti). Danon, per non essere da meno del suo ospite ha pensato bene di rendersi a sua volta ridicolo invitando "tutti i sudanesi del sud" a visitare lo Stato ebraico. Siccome noi sappiamo come i razzisti khazari trattino le persone di colore (ad esempio lanciando copertoni in fiamme nei loro salotti e cercando di soffocarli), ci riserviamo di dubitare che tutti questi 'turisti' avranno una buona impressione del loro eventuale viaggio nella Palestina occupata.

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