domenica 2 gennaio 2011

Gli USA si preparano a smembrare il Sudan. Israele, ovviamente, é coinvolto

Questo articolo é stato scritto dalla redazione di Palaestina Felix per gli amici del sito Saigon2K, sul quale é stato originariamente pubblicato a questo indirizzo.

Il continente africano ha ereditato dalla dominazione coloniale europea confini assurdi e irrazionali, tracciati originariamente per dirimere sfere di influenza conflittuali, o per separare tra stati diversi etnie troppo indipendenti o bellicose.

Il mosaico delle concessioni petrolifere sudanesi. (cliccare il link per ingrandire) Si nota l'assenza pressoché totale di compagnie americane.
Mai, in oltre cinquant’anni di decolonizzazione, si é mai permesso ai popoli ex-colonizzati di modificare i vecchi confini coloniali, a prezzo di lasciare intere regioni preda di instabilità e guerre civili.

Adesso, gli Stati Uniti, ridotti alla canna del gas dalle sconfitte e dalle spese Irakene ed afghane, ma sempre avidi di petrolio e ansiosi di “cambi di regime”, stanno architettando per il Sudan ciò che é stato “tabù” per tutti i decenni precedenti: un referendum che dovrebbe sancire la secessione del Sud del paese, separandone la porzione animista e cristiana dal Nord musulmano.
Charles Gordon, conquistatore del Sudan in nome di Sua maestà britannica.
Il Sudan, uno stato “ponte” fra il Nordafrica arabo e l’Africa nera, venne creato dai britannici per salvaguardare il Nilo e il Canale di Suez. Conquistato con le campagne di Gordon Pasha e poi ripreso dopo la rivolta derviscia del Mahdi, esso contiene oltre 600 etnie diverse che parlano 400 lingue e dialetti variamente imparentati e praticano religioni molto differenti: fra gli abitanti del Sudan si contavano i Nubiani musulmani, i feroci Beja delle coste del Mar Rosso, che gli Inglesi soprannominarono Fuzzy-Wuzzies per le capigliature voluminose e ispide, i nomadi Bagarra del Darfur e le tribù dell’Alto Nilo, che vivevano quasi all’Età della pietra.

Il Sudan si é mostrato estremamente stabile e longevo per uno stato africano, nonostante una instabilità delle province meridionali, che, amplificata ed esagerata ad arte dai media statunitensi, ha fornito la scusa per l’ennesima intrusione in Africa della Casa Bianca. I movimenti secessionisti del Sud Sudan, guidati e finanziati da missionari cristiani politicamente motivati, hanno ricevuto negli ultimi vent’anni un vero e proprio diluvio di fondi e armamenti, finanziati principalmente da estremisti cristiani islamofobi con legami col partito repubblicano.

A questo scenario di contrasto Nord-Sud si sovrappone il mosaico di conflitti tribali fra i Dinka, gli Shilluk e i Nuer, gruppi di pastori nomadi nilotici che tradizionalmente si contendono donne e armenti con raid armati.

In più, nelle regioni occidentali del Darfur e del Kordofan, esistono tensioni fra popolazioni pastorali e semi-nomadi e altre agricole e stanziali, come nel Montana dei tempi del West. Ovviamente l’apparato mediatico americano e occidentale non aveva alcun interesse a dirimere e distinguere le varie questioni, che ha prontamente mescolato le une alle altre per offrire al pubblico rimbecillito della CNN e di SKY news un “fumettone” di ‘poveri cristiani perseguitati dai feroci islamici’, indicando nel generale di Khartoum Omar el-Bashir il “big bad” della situazione.

Piegando ai propri interessi la Corte criminale internazionale dell’Aia, gli Usa (proprio loro che rifiutano ostinatamente di lasciar giudicare i loro militari e cittadini per qualunque crimine commesso all’estero) sono riusciti a lanciare pretestuose accuse contro Bashir e a far passare sanzioni contro il Sudan quando questo si é rifiutato di consegnare il generale al tribunale straniero.

Mancando però i quattrini per una invasione in grande stile, sembra che Washington abbia deciso di usare l’arma referendaria per squartare il paese in due e imporre i propri fantocci sulla parte meridionale, ricca di petrolio e confinante con Somalia, Ciad, Congo ed Etiopia.

Agendo come proxy della politica coloniale degli Usa, Israele é stato attivissimo nell’armare ed addestrare i guerriglieri cristiani dell’SPLA e, come accadeva ai tempi di Hailé Selassié e Amin Dada, é già pronto a riprendere le trame dei suoi intrighi nel Corno d’Africa, che si interruppero bruscamente quando i due dittatori locali fedeli all’Occidente vennerò l’uno spodestato e ucciso (Selassié) e l’altro (Idi Amin) si convertì all’Islam e al panafricanismo “verde” che guardava a Tripoli e a Gheddafi.

Lo scopo della manovra israelo-americana é quello di tagliare l’erba sotto i piedi ai cinesi, che hanno allacciato ottimi rapporti con Khartoum e con Bashir, diventando i principali compratori del greggio sudanese e riempiendo i forzieri del generale di denaro che é stato oculatamente speso in progetti di sviluppo del paese, contrattati a prezzi di favore da imprese ovviamente cinesi.

Non é ancora chiaro come Pechino abbia intenzione di reagire alla programmata disintegrazione del Sudan ma é chiaro che il paese del dragone non ha certo intenzione di subire passivamente le azzardate mosse di politica estera a stelle e strisce, soprattutto in un momento in cui é più che ovvio che la Casa Bianca non ha i fondi o il personale per impelagarsi in un teatro di operazioni africano, con due crisi ancora accese in Medio Oriente e Asia centrale.

4 commenti:

  1. Interessante articolo Suleiman. Al riguardo ti segnalo questa notizia di qualche giorno fa:

    http://www.canadafreepress.com/index.php/article/31530

    Gli americani si stanno lamentando del crescente potere militare dei cinesi. Vogliono poter essere gli unici a fare i prepotenti nel mondo, sia mai che qualcun altro si armi e metta dei limiti al Bullo...

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  2. ma che ve ne importa a voi di quello che succede nel Sud Sudan?, se proprio vi interessa e siete disposti a fare qualcosa mandate forniture scolastiche ai bambini abbandonati nei campi profughi del Chad per esempio a Bredjing, dove, poichè non è più un progetto prioritario per l'Unicef, i bambini sono senza penne e quaderni.

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  3. Trovo che il vero dittatore nel mondo siano gli USA. Ovunque hanno interessi e dove non li hanno creano disordini al punto di far scoppiare guerre. Parlano bene, con la finta pelle della democrazia, ma sono i più grandi guerrafondai del mondo. Noi , poveri pirla , li seguiamo in alcune loro porcate, l'attuale in Afghanistan e mandiamo a morire giovani italiani per esportare e difendere , dicono,la democrazia. Un governo, il nostro, senza spina dorsale che si piscia sotto ogni qual volta riceve gli elogi dagli americani. Quello che mio auguro è che un giorno prendano una vera lezione che li ridimensioni. Per conto mio gli USA è veramente uno stato che ha sempre tiranneggiato il mondo.

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  4. haile selasie I è stato ucciso dal mossad con la benedizione di fidel castro e la mente perversa di menghistu..tant'è che aldo moro voleva offrirgli "asilo politico" in italia... dopo la morte del re milioni di ebrei falashà insieme ai civili sono stati uccisi dal rosso terrore/sionista , che poi avrebbe trovato la scusa del genocidio per espropriare forzatamente quei pochi ebrei (8000) in israele , percorrendo a piedi i deserti e affrontando i peggiori assassini e predoni (ne arrivarono solo in 2000 gli altri sono tutti morti durante il tragitto) e una volta arrivati li si sono scontrati con il razzismo (fortunatamente non tutti gli israeliani la pensano allo stesso modo) haile selassie era una vero Cristiano/Judaico e questo comportava un grosso problema per i sionisti

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