Si conclude nella giornata di oggi la visita della delegazione russa guidata da Shamil Sultanov che aveva preso il via tre giorni fa, nel giorno di Natale, con lo scopo di esaminare lo stato delle strutture sanitarie e delle scorte farmaceutiche del ghetto palestinese assediato onde stilare un completo e dettagliato rapporto sull'emergenza umanitaria che rischia di condannare centinaia di feriti gravi e malati cronici palestinesi a morte certa se il blocco sionazista, triste riedizione del Ghetto di Varsavia e dell'Assedio di Leningrado non verrà sollevato il prima possibile.
Il Dottor Midhat Abbas, direttore sanitario dell'Ospedale Al-Shifa, ha accompagnato Sultanov e compagni in una approfondita visita della struttura, informando i suoi ospiti dei molteplici problemi incontrati dai pazienti che portano molti di essi a cercare cure in Egitto, perlomeno adesso che é consentito loro di attraversare il confine a Rafah; ma molti, anziani o troppo gravi per essere spostati, rimangono in balia delle ubbìe di Tel Aviv.
I visitatori russi sono anche stati informati dell'influenza sul settore sanitario dei continui black-out elettrici, che a volte durano anche otto o dodici ore e che costringono tutte le cliniche e gli ospedali a dotarsi di costosi e inquinanti gruppi elettrogeni a combustibile per far fronte alle necessità dei reparti di rianimazione, delle incubatrici e di altre apparecchiature salvavita che da un momento all'altroe potrebbero cessare di funzionare.
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